Sommario
Chat GPT: cos’è?
Chat GPT è uno strumento di elaborazione del linguaggio naturale, dove l’acronimo GPT sta per “Generative Pre-trained Transformer”, ovvero “Trasformatore Generativo Pre-addestrato” (che detto così potrebbe dirvi veramente poco). In parole semplici, si tratta di un chatbot, in grado di generare risposte molto simili, diciamo anche in modo impressionante, a quelle umane poiché è basato su un sistema molto avanzato di algoritmi di apprendimento automatico. Il suo sistema interno, il più grande e potente mai creato, vanta 175 miliardi di parametri ed è programmato per elaborare una quantità di dati estremamente elevata, per questo, a seconda di un dato contesto, è in grado di formulare risposte pertinenti e coerenti.
In breve, un utente inserisce un messaggio (che in gergo viene chiamato “prompt”) e a partire da questo input Chat GPT elabora contenuti a supporto e integrazione dell’idea di partenza dell’utente.
Il ruolo di quest’ultimo sollecita un dubbio lecito: l’utente diviene una sorta di editor dello strumento?
Come funziona Chat GPT?
Prima di entrare nel vivo dell’esperienza è bene fornire una spiegazione tecnica del funzionamento di ChatGPT.
Come anticipato, la sua struttura si regge su un sistema molto avanzato di algoritmi. A partire da una richiesta dell’utente, ChatGPT si attiva per la ricerca e l’elaborazione dei dati, che può elaborare in un numero molto elevato.
La tecnologia alla base di questo strumento proviene da una branca dell’Intelligenza Artificiale. Il suo acronimo NLP sta per “Natural Language Processing” (Elaborazione del Linguaggio Naturale) ed è utilizzata, per l’appunto, per gestire le interazioni tra computer e linguaggi umani. A livello tecnologico ovviamente la struttura dell’NLP è molto più complessa di così, ma quello che ci interessa è il suo livello di attendibilità e pertinenza con gli input di partenza, fattori per cui la sua applicazione è estendibile a molteplici settori e attività, come vedremo più avanti.
Tutorial
Prima di procedere nella nostra panoramica sulle applicazioni di Chat GPT, facciamo una piccola pausa.
Per approfondire l’argomento e farsi un’idea più precisa sul suo funzionamento può essere utile passare subito all’azione e seguire questo interessante video tutorial.
Si tratta di una sorta di piccolo corso intensivo sul suo utilizzo, adatto a qualunque principiante. Il video parte dalla creazione di un account su OpenAI e fornisce una guida sulle azioni principali, dal log-in all’applicazione delle principali funzioni di Chat GPT.
Chat GPT: applicazioni
Nato come Intelligenza Artificiale conversazionale, lo stato di avanzamento di Chat GPT lo rende ideale per fornire informazioni in modo più immediato e naturale rispetto a tutti gli altri chatbot.
Inoltre una sua peculiarità è quella di ricordare quanto gli è stato chiesto in precedenza (all’interno di una stessa sessione di conversazione) cosa che lo rende molto più efficiente.
Ma Chat GPT è in grado di fare molto di più di due chiacchiere.
La mole di contenuti, dati e nozioni che può offrire all’utente è infinita e possiamo quindi facilmente immaginarlo ad affiancare le moderne enciclopedie.
Per dirne una, Chat GPT può essere usato per scrivere o tradurre testi (operazioni che in ogni caso richiedono un intervento umano che renda l’elaborato più personale).
Tralasciando la scelta ovvia (e abbastanza pigra) di delegare all’AI l’intera stesura, è vero che il suo aiuto può essere piuttosto valido per vincere la paura della pagina bianca, “sporcandola” con contenuti da rielaborare o offrendo suggerimenti che instradino chi scrive in caso di blocco.
Incipit, scalette, proposte tematiche, contenutistiche e stilistiche… c’è chi si ferma al primo paragrafo e chi arriva fino all’ultimo.
Oltre alla ricerca e alla produzione, ChatGPT può intervenire anche con operazioni di traduzione, favorendo così anche scambi in tempo reale tra persone di nazionalità differente.
C’è poi la possibilità di utilizzarlo in modo più analitico, come ad esempio chiedendogli di estrapolare un elenco di punti chiave da un testo ben più lungo o facendogli realizzare sondaggi basati su un gran numero di post presenti sui social network.
Ovviamente ChatGPT è anche un ottimo chatbot per l’assistenza clienti, potenziato sia dalle sue capacità di ricerca sia da quelle di ricordare i dati di una conversazione.
E così il cerchio si chiude. Tuttavia, se ci allontanassimo dal nostro campo di intervento, scopriremo che può fare mille altre cose ancora, ad esempio: predisporre un programma di allenamento su misura; redigere un intero menù di un ristorante rispettando il tipo di cucina suggerita, compresi i gusti e gli allergeni; può guidare, passo dopo passo, nella creazione da zero di un’applicazione; scrivere poesie o raccontare delle barzellette. Insomma, sembra non avere limiti!
Chat GPT applicato all’E-learning: fantascienza o realtà?
Giunti a questo punto è già abbastanza evidente l’aiuto che uno strumento come Chat GPT è in grado di offrire all’E-learning, a seconda del ruolo ricoperto da chi lo utilizza.
Ad esempio, uno SME può facilmente raccogliere quante più informazioni sui contenuti da inserire nel corso (ovviamente è sempre bene non prendere tutto per certo e verificare le fonti, dal momento che c’è ancora un certo margine di errore), trovare link a pagine di approfondimento esterno, e ottenere suggerimenti per come organizzare la scaletta.
Un ID invece può trovare spunti per organizzare i contenuti, per realizzare eventuali approfondimenti o per creare lo storytelling che supporti il corso (a partire dall’incipit o da qualcosa di più).
Vediamo ad esempio come è possibile servirsi dell’aiuto di Chat GPT per realizzare un corso sul GDPR.
Per prima cosa creiamo la scaletta dei contenuti:

Quale può essere un’introduzione per il nostro corso?

Adesso, ritorniamo al primo punto della nostra scaletta, ovvero: “Introduzione al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR)“.
Possiamo chiedergli di approfondirlo, in modo da avere un testo da utilizzare (con i dovuti accorgimenti) per la traccia audio.

Arrivati fin qui, possiamo chiedergli una sintesi per i contenuti da mostrare a schermo.

Oltre a scrivere testo Chat GPT può modificare il testo già prodotto; qui, ad esempio, ci siamo spostati verso il cuore del corso, al punto 4, che parla di “Misure di sicurezza per la protezione dei dati personali”;

Abbiamo chiesto, quindi, di approfondire questo argomento considerando un target più specializzato, fatto di professionisti del ramo IT.

E abbiamo continuato chiedendogli di addentrarsi in una delle modalità di crittografia, quella cosiddetta AES:

Infine, di semplificare questo ultimo punto pensando a un target più giovane, immaginando questa volta un corso di base rivolto a neodiplomati:

Ci serve un test finale? Possiamo chiedergli di generare delle domande:

Inoltre, Chat GPT può darci una mano anche da un punto di vista marketing, preparando una Value Proposition del nostro corso e listando alcuni suoi benefici e aspetti fondamentali:


Ovviamente il nostro consiglio è sempre quello di considerare il materiale restituito da Chat GPT come se fosse materiale grezzo, da verificare (specie nel caso di corsi su tematiche molto specifiche), rielaborare e perfezionare.
Chat GPT opportunità VS rischi per il settore E-learning
Il principale vantaggio dell’uso di Chat GPT, ormai sarà chiaro, riguarda i tempi della produzione: il materiale viene raccolto con pochi sforzi (o comunque con sforzi inferiori rispetto a una classica ricerca), permettendo di investire il tempo rimanente nella personalizzazione del corso e nel suo lato creativo.
Oltre a ciò, è bene considerare alcuni altri vantaggi come:
- La possibilità di intervenire sul testo, calibrare il tono del corso e il suo target con pochi tasti;
- La versatilità con cui può essere utilizzato per aspetti non strettamente correlati ai contenuti: dalla fase di ideazione fino alla fase marketing;
- La convenienza in termini economici di demandare una grossa fetta di lavoro a un’AI.
Accanto a questi vantaggi è bene considerare una certa quantità di rischi o problemi che accompagnano l’uso dell’IA.
Se, infatti, da un lato gli effetti più classici sul lavoro cui si può pensare sono l’appiattimento dei contenuti e un certo impigrimento, bisogna considerare anche risvolti un po’ più grigi e meno facili da prevedere nel breve periodo. Basti pensare, ad esempio, alla questione del diritto d’autore e del plagio. È vero che Chat GPT rielabora i contenuti che trova in rete, ma la stessa cosa si diceva di Midjourney, la AI grafica che ha fatto tanto parlare di sé per il livello di visionarietà e dettaglio, per il suo problema a ritrarre le mani umane e per tutta una serie di situazioni in cui il contenuto finale era fin troppo simile a quello di artisti di fama internazionale (e quindi figuriamoci quanti meno noti, poco noti o semisconosciuti devono aver subito la stessa sorte).
Quale sarà, quindi, il potenziale rischio di plagio su un’AI testuale? Forse è ancora presto per dirlo, ma sospettiamo che sia solo questione di tempo perché il problema venga a galla.
L’intelligenza artificiale rappresenterà il futuro anche per l’E-learning?
Quando quasi due anni fa vi abbiamo parlato di intelligenza artificiale e di come potesse essere l’attuale orizzonte del settore tecnologico e di quello dell’E-learning non ci aspettavamo che si sarebbe arrivati a questo così in fretta.
Certo, AI così elaborate e potenti possono essere di grande aiuto per l’E-learning ma necessitano di essere regolamentate più rigidamente per quanto riguarda il loro funzionamento e i loro limiti.
Inoltre, vanno di pari passo con l’esigenza di imparare a utilizzarle e a rapportarvisi al meglio, perché ovviamente più il prompt è scritto in modo “corretto” più l’output si avvicinerà a quello che si vuole presentare all’utente.
Lo abbiamo visto recentemente con Midjourney, laddove, nel giro di poco, sono emerse figure professionali specializzate nella scrittura e nell’affinamento di prompt.
Immaginiamo che questo si verificherà anche per Chat GPT e altre AI affini.
Quanto alla sua posizione nella filiera dell’E-learning, probabilmente si assesterà su un ruolo di “spalla”, utile per il recupero e l’organizzazione delle informazioni ma sempre e comunque subordinato alla figura dello specialista della formazione.
L'AI in Frog Learning
Da sempre, in Frog, puntiamo ad introdurre tecnologie innovative in grado di migliorare il percorso formativo degli utenti. L’intelligenza artificiale è fra queste. Rappresenta, infatti, uno dei nostri focus di maggiore interesse e studio, con l’obiettivo implementarla all’interno dei progetti E-learning e di Digital innovation.
Stay tuned ma se volessi avere qualche anticipazione, scrivici!