Una panoramica su quelli che saranno i trend dell’E-learning per il prossimo periodo ci dice intanto (ma senza stupirci particolarmente) che verranno confermati i trend del 2021. Pur con tutta l’accelerazione di cui parlavamo poco fa, infatti, bisogna considerare che in certi casi parliamo di tecnologie che richiedono tempi di sviluppo lunghi (sia per l’implementazione che per il perfezionamento); è poi vero, inoltre, che squadra che vince non si cambia; quindi, alcuni dei pilastri celebri del 2021 verranno sicuramente confermati per quest’anno (e per quelli seguenti).
Free & Open
Nati nel 2008 e consolidatisi nel 2011, i MOOC (massive open online sources, corsi online aperti e di massa) si sono affermati negli ultimi anni e hanno saputo dimostrare la loro efficacia.
Che siano canali universitari (come quello di Stanford, di Wharton o del Massacchussets Institute of Technology) o canali Youtube informativi, rivelano la tendenza dell’E-learning internazionale ad appoggiarsi anche a corsi aperti a tutti e gratuiti (o dai costi davvero molto contenuti).
Su misura
La centralità dell’utente diviene sempre più rilevante. Va bene la scalabilità, ma non senza una certa percentuale di personalizzazione, non solo legata al cliente ma anche imperniata sull’utente finale del corso.
Aiuta molto, in questo senso, la scelta tecnologica di mettere in gioco pratiche come la raccolta e la gestione dei Big Data, che permettono di costruire percorsi formativi su misura, tarati sull’utente a seconda del suo ruolo e della sua esperienza.
E, specie in questo ultimo biennio, l’utente finale si sta rendendo conto del notevole scarto che c’è tra il nozionismo del Sistema Educativo e le reali competenze di cui si può aver bisogno nel mondo reale.
Allo stesso modo, dal lato opposto dell’interazione educativa, ci si rende conto che è buona cosa sfruttare il potenziale dell’E-learning anche per aspetti più pratici. Ecco allora che, in modo quasi naturale, si impone sulla scena l’X-learning, l’Experience-Learning che – come già lascia supporre il termine – si concentra sull’esperienza, ovvero su come l’utente può applicare le conoscenze apprese.
Ad affiancare gli utenti nel loro apprendimento troviamo poi chatbot e coach virtuali, sempre presenti, sempre disponibili, sempre precisi nell’erogazione dei contenuti.
Coinvolgimento
Cosa fa apprendere meglio se non una formazione coinvolgente? Engagement sarà ancora una volta la parola sulla bocca di tutti, grazie a una faretra piena di frecce di valore, dalle meccaniche di gamification che permettono di imparare divertendosi, al social learning che incentiva lo scambio di contenuti e il confronto tra utenti (il tutto all’interno della cornice fornita dall’LMS).
Un fenomeno che sta prendendo piede all’estero, e che plausibilmente si affermerà sempre più, è quello delle flipped classroom. Se vuoi imparare a nuotare tuffati, dicono: le flipped classroom funzionano esattamente a questo modo, calando la classe in una situazione in cui c’è un problema da risolvere, fornendogli le risorse per farlo ma lasciando ai “partecipanti” (è il caso di dirlo) il compito di trarre il meglio da quel che hanno a loro disposizione e risolvere il problema.
Innovazione Tecnologica
Adesso immaginate quanto detto finora ma calato in un contesto di Realtà Aumentata o, meglio ancora, di Realtà Virtuale. Smartphone, tablet, visori, smartglasses… l’Internet of things si intreccia alle simulazioni gamificate e ai serious game, servendosi dei Big Data per costruire nuovi scenari interattivi di formazione.
Parallelamente a questo corre un canale forse più tradizionale ma non meno efficace e non meno sfruttato, quello che si lega al Mobile Learning: smartphone e tablet sempre più leggeri, sempre più longevi e potenti, uniti a una rete internet sempre più performante, danno man forte a una formazione che si fa personalizzata nei tempi e nei luoghi della fruizione, grazie a una progettazione coerente col mezzo che frammenta il corso in tanti microcorsi.
E-learning trend Italiani
Zoomando sull’Italia, possiamo riconoscere alcuni elementi presenti su scala internazionale ed altri che restano una peculiarità del nostro paese.
Flessibilità
Il punto di partenza è sempre l’utente, lo smart working si è esteso sconfinando in settori a cui in precedenza era ignoto. L’esperienza di apprendimento risponde alla stessa esigenza del mondo del lavoro: flessibilità.
Si stima che la crescita del mercato dell’E-Learning continui la sua impennata puntando ai 388.23 miliardi di dollari nel 2026. Perché?
Perché oltre all’irrinunciabile flessibilità, l’E-Learning vanta altri notevoli vantaggi, come il maggior coinvolgimento dell’utente e un importante livello di ritenzione delle informazioni, rispetto alla formazione in presenza.
Per queste ragioni l’economia mondiale ha puntato l’attenzione sull’E-Learning sollecitando anche il settore dello sviluppo tecnologico
Personalizzazione
Anche la personalizzazione dell’esperienza di apprendimento si posiziona tra i primi trend dell’immediato futuro.
Ne è la prova la sempre maggiore attenzione rivolta all’Intelligenza Artificiale, che consente di ricavare informazioni preziose sulle attività degli utenti sulle piattaforme on line e individuare i contenuti più adatti all’utente in base al suo livello di preparazione.
Apprendimento adattivo
Ovvia conseguenza di quanto detto finora è la presenza tra i trend dell’apprendimento adattivo. La flessibilità diventa un requisito non solo spaziale e temporale ma anche individuale, applicabile direttamente alla modalità di apprendimento di ciascuno, in base ai propri ritmi e tempi centrando in pieno l’esigenza della personalizzazione.
Realtà virtuale e aumentata
Ritroviamo tra le tecnologie immersive, la Realtà Virtuale e Aumentata, che trasformano l’ambiente di apprendimento in uno scenario simulato, in modo che l’utente possa agire in sicurezza e sbagliare in sicurezza.
Mobile Learning
La costante e massiccia presenza di smartphone e tablet nelle attività odierne colloca nella lista dei trend italiani, di nuovo, il Mobile Learning che racchiude al suo interno molti degli elementi già citati: flessibilità, maggior engagement, elasticità. L’utente agisce in uno spazio che già conosce, lo gestisce in funzione dei suoi tempi, ha l’opportunità di organizzare il proprio apprendimento in brevi sezioni di contenuto.
Gamification
Sempre presente ormai la Gamification, metodologia utilizzata per aumentare l’engagement dell’utente coinvolgendolo in una dinamica di apprendimento progettata sulle meccaniche del gioco. Sfida, livelli, punteggi, premi diventano canali di accesso alla conoscenza.
Video
Sull’efficacia formativa dei video si discute da anni ed è noto che anche nell’E-learning il video può rivendicare importanti meriti rendendo l’apprendimento più dinamico, divertente ed è stato dimostrato che proprio grazie a queste caratteristiche hanno un tasso di ritenzione molto più alto di altre forme di apprendimento. Il video, strutturato su uno storytelling di qualità, popolato da quiz e interazioni è in grado di aumentare notevolmente il suo livello di efficacia in termini di apprendimento
Microlearning
Facilità di accesso, flessibilità e gestione personale del proprio tempo di apprendimento chiamano in causa ancora una volta il microlearning. La possibilità di suddividere i contenuti e le attività della formazione in sezioni più brevi aumenta il livello di engagement dell’utente che gode dei benefici di un apprendimento graduale e leggero.
Blended Learning
Il tutto, poi, trova la sua forma ideale se innestata in una logica di Blended Learning, sia sull’asse locale-remoto ma ancor di più (considerati gli ultimi anni, in cui la parola chiave è stata “smart working”) su quello sincrono-asincrono, le cui caratteristiche consentono di programmare e fruire la formazione in modo dinamico e variegato, sfruttando tutti i vantaggi dell’E-learning e della formazione d’aula all’interno dello stesso percorso di apprendimento.
Trend E-learning: il cambiamento è dietro l'angolo
Non ci è dato sapere quali di queste previsioni verranno confermate. Certo è che la strada su cui corre l’E-learning si fa ogni anno più solida e ampia, si espande, si contamina e integra elementi fino a poco prima impensabili, consolidando un modo sempre nuovo di fare formazione. Non ci stupiremmo se il primo trimestre del 2022 dovesse vedere l’avvento di qualcosa di rivoluzionario, tale da stravolgere tutto quello detto sopra. Per il momento, con i dati che abbiamo, è facile presumere che quanto finora indicato sia il binario principale su cui correrà l’E-learning nei prossimi tempi, pur con la consapevolezza che il cambiamento è sempre dietro l’angolo.
Alfredo Goffredi e Alessia Margognoni