Storyboard E-learning: le regole del corso perfetto

Lo storyboard E-learning è lo strumento principe della micro progettazione nell’Instructional Design. Si tratta di un file che tipicamente raccoglie tutte le informazioni, i contenuti e le caratteristiche di un corso E-learning. In questo approfondimento capiamo insieme che cos’è, come si realizza e a che cosa serve uno storyboard E-learning.

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cos'è Storyboard E-learning

Sommario

Storyboard E-learning: cos’è

Hai mai sentito parlare di storyboard? Forse, se ti appassiona il cinema, sì. In realtà, lo storyboard non è solo il documento che raccoglie in sequenza le immagini o i bozzetti chiave di una produzione cinematografica o televisiva. Se lavori nel mondo dell’E-learning, o se sei appassionato di formazione digitale, questa parola ti dice sicuramente anche altro. Infatti, lo storyboard nell’E-learning è un termine che ha un significato ben preciso. E noi siamo qui per spiegarti per filo e per segno che cos’è, a cosa serve, da cosa è composto e come si realizza uno storyboard per l’E-learning.

Innanzitutto, se sei qui, sai che un corso digital learning è il frutto di un progetto complesso, il risultato di un insieme ampio di elementi che, combinati fra loro con la giusta maestria, puntano a rendere un contenuto quanto più facilmente fruibile dagli utenti. Un corso è fatto di immagini, video, parole, voci, giochi, quiz, infografiche e molto altro. Troppe cose, dici? No. In realtà, basta dare agli elementi il corretto peso, la giusta distribuzione e l’adeguato spazio, per mettere insieme la ricetta del corso “perfetto”. Come farlo e, soprattutto, da dove partire? Uno dei primi aspetti da curare nel dettaglio, dopo i dovuti approfondimenti preliminari (raccolta fabbisogni, interviste, analisi dei materiali a disposizione, etc.) è proprio lo storyboard E-learning, quel documento che raccoglie e dettaglia testualmente, graficamente e visivamente la struttura di un corso E-learning e i contenuti che lo costituiranno. È il documento numero uno con cui lavora chi, di mestiere, si occupa della progettazione E-learning, stiamo parlando dell’instructional designer, il progettista della formazione. Lo storyboard di un corso E-learning, che potremmo definire la “sceneggiatura di un corso”, per mantenere la metafora cinematografica, nasce prima del corso stesso, e, se fatto bene, dovrebbe contenere tutte quelle informazioni necessarie per far sì che qualunque sviluppatore E-learning, una volta presa visione di esso, sia in grado di sviluppare il corso esattamente come il progettista lo aveva immaginato. Potenzialmente, anche senza doverci mai parlare direttamente. È una mappa super dettagliata per orientarsi nel progetto di realizzazione del corso, un libretto di istruzioni che ne renderanno l’assemblaggio semplice e inequivocabile.

Perché lo storyboard è così importante per l’E-learning

Lo avevamo spiegato accuratamente qui, quando avevamo parlato di progettazione, ma riprendiamo velocemente le motivazioni che rendono la realizzazione dello storyboard E-learning una delle fasi più delicate e, forse, troppo spesso sottovalutate nell’articolato processo di produzione di un corso.

Ecco un esempio molto semplice che può aiutarti a chiarire il concetto. Quando leggi un romanzo, un racconto, o in generale un testo, mentre i tuoi occhi scivolano sulle pagine la tua mente si riempie di immagini: idee, collegamenti, pensieri. Visualizzi le parole e le situazioni. La tua immaginazione lavora. Sicuramente, se quello stesso testo lo “diamo in pasto” ad un’altra mente – diverso vissuto, esperienze, background – i “pop-up” saranno totalmente diversi. Stesse parole, altre immagini e altri collegamenti. Ecco perché il semplice script di un corso, ovvero la trascrizione testuale della componente audio/video, non può bastare a renderne univoca l’interpretazione che, come instructional designer, stiamo progettando, per chi lo dovrà sviluppare o anche semplicemente per chi lo dovrà “immaginare” per darci approvazioni o suggerimenti (referenti cliente, collaboratori, colleghi). Ecco, quindi, che si rende necessario uno storyboard per il nostro E-learning. Un documento che affianchi allo script interfacce grafiche, preview e prototipi di visual, indicazioni relative a dove andare ad innestare interazioni, giochi e tutto quanto andrà a rendere il nostro corso unico. Senza questi dettagli, sarà difficile, per lo sviluppatore, lavorare nella direzione che ci siamo immaginati; e sarà difficile anche per le altre figure coinvolte nel processo darti i feedback. Lo storyboard sarà per il nostro corso E-learning come la traccia estremamente particolareggiata della strada da seguire, per far sì che chiunque lo legga e guardi, abbia gli stessi pop-up che si aprono in testa, immaginando il corso prima ancora che esso sia stato sviluppato.

Un’altra fondamentale ragione per cui lo storyboard nell’E-learning è importante e assolutamente necessario è il tempo. Anche se in un primo momento una progettazione di così puntuale dettaglio potrebbe sembrarti molto impegnativa e “time-consuming”, devi sempre ricordare che ogni ora dedicata alla micro-progettazione, equivale a molte ore risparmiate in fase di sviluppo. Perché far firmare lo storyboard ti metterà al riparo da fraintendimenti, “non detti” e conseguenti, dispendiosissimi, rework.

Quando iniziare a pensare alla creazione di uno storyboard E-learning

Se ti stai chiedendo quando è ora di cominciare a lavorare alla creazione di uno storyboard, la risposta è: subito. O, meglio, non appena avrai tutti gli elementi e gli indirizzi utili alla progettazione di dettaglio. Dopo la macro progettazione, per intenderci, perché è proprio nello storyboard E-learning che la micro progettazione, la progettazione di dettaglio, si sviluppa.

Tipicamente, per lavorare a uno storyboard dovrai già avere:

  • Intervistato i keyuser del progetto per la raccolta dei fabbisogni formativi.
  • Individuato e focalizzato gli obiettivi formativi del tuo corso, per dare risposta a molte domande (chi seguirà il corso? Come? Che cosa dovranno apprendere gli utenti? Che risultati mi aspetto da questa formazione?).
  • Immaginato un’idea di fondo, un filo conduttore, una metafora di base sulla quale sviluppare l’idea del corso (es. una escape room per un corso sulla sicurezza, un gioco di ruolo a guardie e ladri per un corso sulla cybersecurity, etc.).
  • Scelto una linea grafica, un’interfaccia utente e uno stile visivo del corso.
  • Individuato lo storyboard template utile al tuo tipo di progetto (ne esistono di diverse tipologie, lo vedremo in seguito).

Noi lavoriamo così: una volta che avrai completato queste fasi, potrai metterti a lavorare con buona volontà al tuo storyboard E-learning e suddividere nel dettaglio il corso nella tua testa, per tentare di concretizzarlo quanto più possibile nel file. Armonizzare parole, immagini, rendering, interazioni e restituire una radiografia quanto più dettagliata possibile del progetto.

responsive design corsi e learning

Tipologie di storyboard

Azienda che via, storyboard template che trovi. Esatto, non esistono tipologie univoche e predefinite di storyboard nell’E-learning. A seconda degli standard seguiti nell’azienda, nella division, nell’ufficio ci saranno diverse tipologie di storyboard a cui attenersi. C’è chi lavora con Word o Pages, chi preferisce Powerpoint o Keynote, chi altri tool ancora. Chi è abituato a dare maggiore risalto e importanza alla componente testuale, chi opta per un approccio che sia quanto più visivo possibile, chi lavora a un documento snello e infarcisce di note per grafici e sviluppatori, chi incasella con la precisione di un chirurgo in righe e colonne ogni elemento e chi, se potesse, appiccicherebbe dei post-it al monitor. Tutto chiaro, no? 😊

Scherzi a parte, tendenzialmente le tipologie di storyboard E-learning fanno riferimento a due tipi particolari, legati ai programmi che si scelgono di usare:

  • Word/Pages
  • Powerpoint/Keynote

Vediamoli insieme.

Word

Gli storyboard per l’E-learning realizzati con editor di testo si sviluppano solitamente come tabelle orizzontali in cui, per colonne e righe, si tenta di passare ai raggi x ogni caratterizzazione del corso.

È una scelta preferibile in alcuni casi specifici, soprattutto se si ritiene la scelta migliore considerando con chi si ha a che fare e quali elementi si hanno a disposizione.

Ad esempio, se devo realizzare un corso la cui linea grafica e visiva è già, grosso modo, stata identificata, perché magari parte di un catalogo o di una collana di corsi che hanno una comune visual identity, e quindi certe scelte sono già state fatte a monte e non necessitano di valutazione o approvazione, può essere utile riservare più spazio alla componente testuale e corredarla di pochi e semplici rimandi grafici.

Le varie colonne riportano alcuni elementi che, tendenzialmente, sono ricorsivi e che nelle righe passano al dettaglio, slide dopo slide, l’intero corso.

tipologia storyboard E-learning word

Talvolta a determinare l’utilizzo di un programma piuttosto che un altro è anche il grado di confidenza che i tuoi interlocutori hanno con gli strumenti utilizzati. Potremmo scegliere un programma invece di un altro semplicemente perché i nostri referenti gestiscono meglio la revisione da Word.

Powerpoint

Gli storyboard E-learning possono anche essere realizzati in Powerpoint. Prova a pensarci… se la tua mente funziona principalmente visualizzando gli scenari e le immagini, forse ti troverai meglio a lavorare ad uno storyboard, cosiddetto, visivo, in cui la componente di immagine trova generalmente uno spazio maggiore e un maggiore grado di dettaglio. Powerpoint ci permette di settare il nostro storyboard con un approfondimento speciale sul layout, la grafica, le interazioni, magari andando anche a soffermarci sull’aspetto dei pulsanti e sul loro funzionamento.  Ecco a te un esempio:

Tipologia storyboard E-learning Powerpoint

Sono più impegnativi da realizzare? Forse sì, ma dipende in realtà da molti elementi. Se l’instructional designer ricoprirà anche il ruolo di sviluppatore nel corso, entrare maggiormente nel dettaglio anche della parte visiva non sarà affatto uno spreco di tempo, ma ci permetterà di avvantaggiarci sulla fase di sviluppo e, semplicemente, di anticipare alcuni sforzi realizzativi.

Da che cosa è composto uno Storyboard E-learning

Indipendentemente dal programma che si sia scelto di utilizzare, che cosa compone uno storyboard E-learning nel dettaglio? Possono essere diversi gli elementi, ma tendenzialmente, ciò che ricorre sono alcuni specifici dati informativi e descrittivi che, qui sotto, proviamo ad elencarti:

  • Numero di schermata, modulo, sezione
  • Titolo del corso/titolo del modulo
  • Il testo del parlato/Narrazione
  • Le keyword scritte in evidenza sulle slide/ Testi a schermo
  • Immagini esemplificative
  • Note per lo sviluppo
  • Interazioni inserite
  • Ecc.

Attenzione, questo non è affatto un elenco esaustivo. C’è chi preferirà scendere ancor più nel dettaglio, andando a specificare ogni cosa, dall’effetto audio di un elemento in entrata, al secondo in cui un determinato pop up apparirà sullo schermo. Tuttavia, riteniamo che sia importate riportare gli elementi in elenco, per creare uno storyboard E-learning utile e completo.

Esempi Storyboard E-learning

Ecco un paio di esempi da estratti di storyboard E-learning, creati da noi, per farti capire meglio ciò di cui stiamo parlando.

Esempio Storyboard E-learning generico
esempio storyboard E-learning intelligenza artificiale

Come creare uno storyboard E-learning: la guida completa

Ok, passiamo dalla teoria alla pratica, e proviamo insieme a passare in rassegna in una guida completa tutti i passaggi utili alla creazione di uno storyboard per l’E-learning. 

Analisi preliminare

Che cosa sto andando a fare e perché? Diamoci le giuste risposte prima di partire, che ne dici? Prima di lanciare le dita sulla tastiera, chiediamoci, e chiediamo ai referenti di progetto, informazioni relative al corso.

  • Suddivisione degli argomenti
  • Tempi
  • Durata
  • Metodologie di distribuzione

Questi sono solo alcuni degli elementi che è assolutamente necessario avere chiari in testa prima di partire. Togliersi ogni dubbio, a costo di sembrare puntigliosi e ripetitivi, ci metterà al riparo da errori in corsa.

Definizione degli obiettivi

Non ci stancheremo mai di ripeterlo, può sembrare scontato, banale, tanto semplice da sembrare inutile, ma non lo è. La prima cosa da fare è porsi delle domande ben precise, per definire gli obiettivi che il corso sul cui storyboard E-learning sto apprestandomi a lavorare dovrà perseguire. Domande come:

  1. Chi è il mio pubblico? A chi mi rivolgo? Con chi parlo? Che tono di voce intendo avere? Che grado di alfabetizzazione digitale ha la mia audience?
  2. Che cosa dovrà essere in grado di fare il mio pubblico una volta fruito il corso e, auspicabilmente, imparato quanto in esso contenuto?

Facciamo un semplicissimo esempio per esserne sicuri.

Stiamo lavorando allo storyboard E-learning di un corso di formazione sull’utilizzo di un nuovo strumento informatico interno ad un’azienda cliente, ad esempio un Password Manager.

Definirò con precisione, prima di partire con lo storyboard, se non è già stato fatto in fase di analisi di progetto, il popolo di utenti a cui la suddetta formazione si rivolge: ad esempio, l’intera popolazione aziendale. Composta da senior e junior, anagraficamente diversificata, costituita da persone il cui grado di alfabetizzazione digitale è diverso. Il mio tono di voce dovrà essere quindi semplice, diretto, non troppo formale ma nemmeno eccessivamente amichevole.
Al termine della formazione i miei utenti dovranno essere in grado di utilizzare autonomamente il Password manager con facilità e immediatezza, senza rischiare di commettere errori o intasare di richieste il servizio di assistenza IT interno.

learning management system lms Frog Learning

Organizzazione dei materiali

Che cosa ho a disposizione? Quali materiali sono la base di partenza per il mio lavoro allo storyboard E-learning? Ecco cosa chiedersi immediatamente dopo. Magari il mio cliente mi ha inviato una scarna presentazione Powerpoint del progetto, ma incalzato dalle mie domande potrebbe ricordarsi di avere nel cilindro un videotutorial che il reparto IT aveva preparato qualche mese prima. Sarebbe utilissimo, per me, giusto?

Il documento aziendale di Brand Identity potrebbe, ad esempio, indirizzarmi in maniera immediata rispetto a certe scelte stilistiche. E non è detto che mi venga fornito in prima battuta da chi mi ha affidato il progetto.

Esistono immagini, video, screencast, screenshot, quiz che l’azienda può mettermi a disposizione?

Domandiamoci anche se un contatto con figure interne ai processi di cui il corso tratterà nello specifico potrebbe tornarmi utile per avere informazioni ulteriori. Se la risposta è sì, proviamo a richiederlo.

E-learning design model

Ne abbiamo già parlato approfonditamente nel nostro articolo sull’instructional design, ma vale la pena riprendere il discorso per capire come, nel lavoro di realizzazione di uno storyboard per l’E-learning, possano esserci utili dei modelli di riferimento piuttosto diffusi.

ADDIE – È l’acronimo delle parole: Analysis (Analisi), Design (Disegno / progettazione), Development (Sviluppo), Implementation (Implementazione) e Evaluation (Valutazione). SI tratta di una linea guida per realizzare corsi.

A – Analizzare. Ovvero studiare e chiedersi a chi mi sto rivolgendo e in che modo. Una domanda sopra tutte le altre: a chi sto parlando e come voglio farlo. Vi dice qualcosa? Siamo pesanti, we know 😊.

D – Design. Progettare, parlando di instructional design, equivale a capire come veicolare al meglio il mio contenuto: dal tone of voice ai media da utilizzare, dalle scelte stilistiche a quelle metodologiche.

D – Sviluppare. In altre parole – quando si parla di ID – “Storyboardare” (Dante non rigirarti, please). Eccoci, quindi, allo storyboard E-learning.

I – Implementation. L’implementazione è la fase in cui il corso viene realizzato e inserito in piattaforma.

E – Evaluation. Valutazione. Dobbiamo sempre domandarci come sia andata. Per migliorarci è fondamentale.

GAGNÉ – è un modello con cui il pedagogista cui deve il nome ha approfondito le condizioni mentali per l’apprendimento, cioè i passaggi chiave necessari perché uno specifico contenuto formativo venga recepito e appreso.

È costituito da nove “eventi”:

  1. Guadagnare l’attenzione;
  2. Condividere gli obiettivi formativi;
  3. Stimolare le conoscenze pregresse;
  4. Presentare il materiale;
  5. Fornire una guida per l’apprendimento;
  6. Favorire la performance;
  7. Fornire feedback;
  8. Valutare la performance;
  9. Rafforzare la memorizzazione e il trasferimento delle competenze.
metologie instructional design addie gagné bloom

BLOOM – La tassonomia di Bloom, che deve il nome ad un famoso psicologo statunitense viene spesso tenuta a riferimento come modello di instructional design e quindi anche nella creazione di E-learning storyboard. Si tratta di un framework cognitivo che classifica il ragionamento critico per aiutare gli educatori a migliorare la definizione degli obiettivi di apprendimento. In altre parole, prova a immaginarla come una piramide che aiuta a visualizzare i livelli di pensiero critico richiesti da un’attività.

La tassonomia di Bloom in origine era formata da sei categorie, che negli anni sono state “rivisitate” e adattate fino a tradursi in sei specifiche azioni:

  1. Ricordare
  2. Comprendere
  3. Applicare
  4. Analizzare
  5. Valutare
  6. Creare

I modelli, siamo onesti, non sempre vengono seguiti quando ci si approccia alla scrittura/progettazione di un corso. Tuttavia, è estremamente utile conoscerli, capirli, tenerli a mente, perché, a seconda del corso che stiamo realizzando, del tipo di progettazione e dello storyboard E-learning che vogliamo impostare, potrebbero tornarci davvero utili.

Storyboard E-learning template: perché sono utili

Ok, ma da dove dobbiamo partire? Presto detto: da un template preimpostato. Ecco, infatti, un consiglio utile da non dimenticare mai. L’impostazione della progettazione – la progettazione della progettazione se vogliamo fare i sofisticati – è importantissima. Non cedere alla tentazione di partire nella scrittura/progettazione, senza prima domandarti che tipo di template fa al caso tuo. Immagina di dover compilare delle caselle, più che di dover scrivere come un fiume in piena. Già questo ci semplifica il lavoro, non trovi? Inoltre, in questo modo, ogni singolo elemento che costituisce il tuo corso, e che andrà ad essere diligentemente riportato nel tuo E-learning storyboard, sarà esattamente lì dove deve stare, contribuendo a minimizzare il rischio di fraintendimenti nella “catena di montaggio” ID – referente di progetto – sviluppatore E-learning. Ecco, proprio per questo, partire da un template, dal giusto template, sarà la scelta più strategica che tu possa fare. Ne trovi online, li puoi creare ad-hoc o ispirarti a template di altri corsi che hai già realizzato, ma, ricorda sempre: guida la scrittura e non farti guidare da essa.

Consigli

Storyboard E-learning: un riassunto in 7 consigli

Ti abbiamo stimolato con tantissime informazioni e molti consigli, vero? Ok, ok, proviamo allora a fare ordine e, con un bel riassuntone per punti elenco, a ripassare insieme tutte le cose più importanti che abbiamo detto sullo storyboard E-learning.

  1. LO STRUMENTO DELL’ID – Lo storyboard nell’E-learning è il documento chiave nel lavoro del progettista della formazione digitale, l’instructional designer.
  2. LA TABELLA CHE TUTTO CONTIENE – È la traccia del progetto, la struttura portante e la sceneggiatura del corso, ma comprendente ogni singolo elemento che lo andrà a comporre: dalle parole speakerate a quelle scritte, dal layout grafico ai bottoni, dalle animazioni alle interazioni, passando per le voci, i suoni e la propedeuticità dei singoli moduli che compongono il corso.
  3. LA PRIMA COSA A CUI PENSARE – Quando mettersi a lavorare allo storyboard E-learning? Subito dopo l’analisi del progetto. E mai cominciare a sviluppare il corso prima che lo storyboard sia stato finito, approvato e firmato.
  4. DIMMI CHE STORYBOARD SCEGLI, TI DIRÒ CHI SEI – Ne puoi realizzare con semplici programmi di editing testuale, come Word o Pages, o con programmi che solitamente utilizziamo per le presentazioni, come Powerpoint o Keynote. Purché tu parta da un preciso template che ti faciliterà il lavoro.
  5. OBIETTIVI E ORGANIZZAZIONE, PRIMA DI TUTTO – Non dimentichiamoci mai di definire, in partenza, gli obiettivi del nostro corso e il target d’utenza. Altrettanto importante è organizzare il materiale a nostra disposizione. Ecco, ora possiamo cominciare a lavorare al nostro storyboard.
  6. QUESTIONE DI MODELLI – Nell’instructional design esistono diversi design model da tenere in considerazione quando ci si approccia alla progettazione di un corso: Tassonomia di Bloom, ADDIE, Gagné sono solo alcuni esempi. Detto questo, impara l’arte e mettila da parte: non ti sarà sempre possibile sfruttarli.
  7. NON MOLLARE – Ricorda: arriverà il momento il cui l’ennesima revisione dello storyboard E-learning ti sembrerà una gratuita e feroce forma di violenza nei tuoi confronti, e maledirai quell’ossessione per i dettagli e la precisione. Ebbene, in quel momento ti starai sbagliando: più avanti, nel progetto, tu e i tuoi colleghi ve ne renderete conto. Quindi: resisti!

Storyboard E-learning in Frog Learning

Ora che sai tutto, ma proprio tutto, sugli storyboard E-learning, hai gli elementi per metterti alla prova creando il tuo primo storyboard per un progetto, tentando di migliorare il tuo modo di lavorare se sei già un ID navigato, o semplicemente per conoscerci. Se vuoi affidarti ai nostri instructional designer per un corso che vorresti realizzare, o per la progettazione e lo sviluppo di una strategia di digital learning per la tua azienda…che cosa stai aspettando? Scrivici!

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