Sommario
Cosa sono le skills
Per capire che cosa sono le skills dobbiamo partire dal vocabolario.
La parola “skill” arriva dall’inglese e viene utilizzata per indicare la capacità di una persona nel mettere a frutto una competenza in modo facile ed efficace; si applica a diversi campi, da quello lavorativo e operativo, a quello performativo, passando per quello fisico o puramente contenutistico.
In italiano il suo equivalente è, per l’appunto, “competenze” o “abilità” (o variazioni sul tema); si tratta tuttavia di un termine abbastanza generico, motivo per cui in ambito lavorativo per indicare le capacità di una persona si tende a preferire l’inglese “skills” (talvolta accompagnata da aberrazioni linguistiche come “skillato/a”); ed è proprio relativamente all’ambito lavorativo che indagheremo le skills: cosa sono, qual è il loro ruolo, che valore apportano, come valutarle e molto altro ancora.
Soft skills (o competenze trasversali): significato
Nel grande insieme delle skills lavorative esistono poi due macrocategorie, su cui si concentra quasi sempre l’attenzione e che contribuiscono a creare il profilo professionale di ciascuna persona: le soft skills e le hard skills. Tra le due, quelle che negli ultimi anni stanno emergendo come fondamentali sono le soft skills (alle quali ci si può riferire anche come competenze trasversali). Ma qual è la definizione di soft skills?
Non si tratta di competenze morbide o deboli, come una traduzione a braccio dall’inglese potrebbe far pensare; e non bisogna nemmeno considerare di essere davanti a “competenze facili”, traditi dalla scelta di un significato secondario. È proprio tutto il contrario.
Il termine “soft skill” nasce in ambito militare, sul finire degli anni ’60, per indicare quella gamma di competenze che non richiedevano l’uso di macchinari, ma si muovevano sul piano psicosociale; allora il set di riferimento coinvolgeva capacità come la leadership o la strategia. Nel corso degli anni, il termine si è affinato, arrivando a includere un maggior numero di abilità; e con quella forma è arrivato ai nostri giorni.
Soft skills (o competenze trasversali): cosa sono
Chiarita la sfera terminologica, passiamo ad analizzare concretamente che cosa sono le soft skills.
Quando parliamo di competenze trasversali ci riferiamo alle abilità proprie dell’individuo, che si basano su un’intelligenza di tipo sociale (non a caso “social skills” è uno dei tanti sinonimi che si possono trovare) e coinvolgono ambiti differenti. Queste skills fanno riferimento a categorie differenti, come per esempio la leadership, la capacità di lavorare in gruppo, l’empatia, il problem solving, che sono quindi competenze trasversali a quelle pratiche e specifiche dei vari ambiti.
Se, per esempio, consideriamo un Curriculm Vitae, stiamo parlando in sostanza delle capacità che fino a poco tempo fa ricadevano sotto a diciture come “altre abilità” o “altre competenze” e che stanno venendo messe progressivamente più in risalto.
Soft skills e hard skills: differenze
Abbiamo accennato in precedenza come il concetto di “soft skills” nasca in contrapposizione a quello di “hard skills”, chiamate anche competenze di base; se le prime sono competenze proprie dell’individuo, le seconde sono competenze specifiche di ciascun settore lavorativo.
Oltre alla diversa categorizzazione tra le due macroaree di skills, le fondamentali differenze tra competenze di base e trasversali sono relative al modo in cui queste abilità vengono acquisite, dimostrate.
Le hard skills sono abilità tecniche, come operare un macchinario o utilizzare un software, e per il loro apprendimento è necessario un determinato monte ore di studio e pratica. Per dimostrare queste competenze, poi, nella stragrande maggioranza dei casi è richiesto un attestato, che certifichi la partecipazione al corso e l’acquisizione della competenza in questione; in altri casi è richiesta una prova sul campo, sia che si tratti di dimostrare di saper guidare un mezzo o di parlare fluentemente una lingua.
Le soft skills, invece, essendo competenze specifiche non del settore ma del singolo individuo, in parte possono essere sia abilità innate, sia abilità acquisite o perfezionate grazie ad appositi percorsi formativi o grazie all’esperienza. Tuttavia la valutazione delle soft skills non può essere (come invece avviene per le competenze di base) una valutazione numerica, ma richiede maggiore attenzione e l’uso di tool di cui parleremo più avanti.
Soft skills: perché sono importanti
In un mercato del lavoro che evolve di pari passo con la società, la tecnologia e le innovazioni, avere capacità trasversali sviluppate permette una maggiore mobilità, riuscendo all’occorrenza a impiegarsi in ruoli affini ma in settori differenti.
Oltre a tratteggiare le capacità relazionali di una persona, le competenze trasversali ci raccontano molto di quest’ultima e del modo in cui sa muoversi sul lavoro, di come sa reagire in situazione di stress o con un carico maggiore di responsabilità. Diventano quindi un punto di interesse per ciascun HR Manager che debba operare una selezione per un posto di lavoro, oltre a essere un punto a favore di ciascun candidato: a parità di competenze tecniche possono essere proprio le soft skills a fare la differenza.
Soft skills (o competenze trasversali): i vantaggi
Le competenze trasversali non si limitano a orientare la ricerca dei candidati per una posizione lavorativa, ma si traducono in una serie di vantaggi per l’azienda.
Aumentano la produttività al lavoro perché permettono di affrontare le situazioni anomale con una marcia in più, che si tratti di usare il pensiero laterale, la creatività o il problem-solving.
In questo modo, inoltre, contribuiscono a migliorare la mobilità all’interno dell’azienda.
Infine, migliorano la comunicazione e i rapporti in azienda. Applicate alla comunicazione tra colleghi si traducono in un aumento della chiarezza espositiva, nella riduzione del rischio di dispersione delle informazioni e quindi in una collaborazione più efficace all’interno business unit ma anche trasversalmente, tra i diversi gruppi). Nella comunicazione tra lavoratori e management, invece, le soft skills possono incentivare un dialogo bidirezionale fatto di supporto e fiducia reciproca, favorendo una leadership non autoritaria e in grado di ascoltare e recepire suggerimenti e problematiche.
Anche per questo motivo le aziende investono nella formazione sulle soft skills; così facendo, permettono anche alle persone meno predisposte di accrescere il proprio bagaglio, favorendo così tutti i vantaggi sopraindicati. In aggiunta a questo, poi, una persona che riceve una formazione su capacità che possono permetterle di crescere all’interno dell’azienda sarà ovviamente più portata a voler proseguire la propria carriera lavorativa all’interno dell’azienda stessa, invece di cercare fortuna altrove.
Soft skills: categorie
Secondo il World Economic Forum, entro il 2027, cambieranno le competenze richieste nel mondo del lavoro.
Per affrontare queste trasformazioni sarà necessario sviluppare una serie di skill. Per facilitarne la comprensione, gli esperti hanno definito specifiche categorie in cui inserirle.
Andiamo a conoscere le macrocategorie principali, per poi approfondire le singole competenze nei paragrafi successivi.
Skills manageriali
Nell’area delle soft skills manageriali, tra tutte, spicca la competenza del controllo qualità nelle sue specifiche declinazioni. Si tratta di un insieme di competenze volte alla valutazione degli aspetti comportamentali e relazionali messi in atto per l’efficacia di un processo in azienda.
Skills relazionali
Tra le soft skills relazionali possiamo sicuramente individuare:
- Empatia e ascolto attivo;
- Leadership e influenza sociale.
Skills realizzative
Di seguito le principali skills orientate al self empowerment:
- Resilienza, flessibilità e agilità;
- Motivazione e autoconsapevolezza;
- Curiosità e apprendimento permanente;
- Affidabilità e attenzione al dettaglio.
Skills cognitive
Rientrano nella categoria delle soft skills cognitive:
- Analytical thinking: nello specifico, la capacità di osservare, confrontare, valutare in modo oggettivo fatti e comportamenti, allenando il pensiero lento e cercando di evolvere dall’utilizzo di stereotipi e bias.
- Creative thinking: la creatività, intesa nella sua accezione pura di “creazione di idee”, è la principale leva del problem solving. Si tratta di allenare la capacità di generare idee e soluzioni.
Soft skills: esempi
Dopo aver esplorato le principali categorie di soft skills e compreso come queste competenze trasversali si articolino in diversi ambiti, approfondiamo ora alcuni esempi concreti. Le soft skills sono fondamentali per affrontare le sfide del lavoro moderno, integrando competenze relazionali, gestionali ed emotive a supporto delle abilità tecniche.
Attraverso esempi di soft skills come autonomia, comunicazione, problem solving e gestione del tempo, evidenzieremo come queste competenze possano migliorare le performance individuali e aziendali. Esploreremo anche il rapporto tra soft skills e hard skills, evidenziando come il loro equilibrio sia essenziale per un approccio completo e vincente al lavoro.
Con esempi pratici e concreti, questa guida vuole offrire una panoramica delle soft skills più richieste, delineando il loro ruolo cruciale nel favorire adattamento, leadership e resilienza. Un viaggio tra soft skills ed esempi concreti, per comprendere come queste competenze rappresentino il motore del successo professionale nell’attuale panorama lavorativo.
Autonomia
Come suggerisce la denominazione stessa, l’autonomia è la capacità di gestire le proprie attività professionali senza il costante supporto, o la frequente supervisione, da parte di altri ruoli. L’autonomia si traduce nella capacità di svolgere le mansioni professionali facendo affidamento principalmente sulle proprie competenze e risorse.
L’autonomia come soft skills contempla, inoltre, l’abilità ad esercitare l’iniziativa personale e la presa di responsabilità nelle decisioni, soprattutto nell’identificazione dei problemi e nell’elaborazione delle soluzioni. La gestione autonoma delle attività da parte dei lavoratori apre la strada a un’altra competenza fondamentale e sempre più richiesta: l’Accountability, ovvero la responsabilità non solo delle azioni intraprese, ma anche dei risultati da esse prodotte. I benefici prodotti dall’autonomia nei contesti professionali sono molteplici sia in termini di rendimento, sia in termini di ottimizzazione dei tempi e delle risorse.
Merita attenzione anche lo sviluppo dell’innovazione e l’esercizio della creatività che una maggiore autonomia può determinare. Ricordiamo che la creatività, nella sua accezione di generare idee e soluzioni, è la principale leva di molte soft skills legate all’autonomia, come il problem solving, ad esempio, che analizzeremo a breve. A livello di crescita professionale, l’autonomia favorisce lo sviluppo di molteplici abilità e competenze. Pensiamo alla resilienza o anche alla necessità di creare nel tempo una mappatura delle risorse a disposizione, nonché di una rete di persone (clienti, fornitori) a cui poter far riferimento senza intermediari.
Capacità di adattamento
Tra le competenze trasversali, questa è sicuramente indispensabile per affrontare gli importanti e frequenti cambiamenti che stanno investendo il mondo del lavoro. La capacità di adattamento consiste nello sviluppare un alto livello di flessibilità nel mutare i propri comportamenti e approcci in relazione alle diverse soluzioni. Ne deriva, indubbiamente, la necessità di saper apprendere velocemente e l’apertura verso nuovi processi e tecnologie.
Si tratta di mettere in discussione modalità di lavoro consuete e di essere disponibili a modificare metodi e procedure nell’esecuzione delle attività. Una buona capacità di adattamento presuppone competenze di gestione del cambiamento e dell’imprevisto, nonché pensiero critico per l’analisi delle situazioni. Il pensiero critico, ricordiamo, popola molto intensamente l’area delle skills cognitive più richieste emerse nel report “Future of jobs” (già citato) del 2023, ed è indicata tra le soft skills in crescita per il 2027.
Resistenza allo stress
La resistenza allo stress rappresenta una delle soft skills indispensabili per le sfide presenti e future dei contesti professionali. Presenta una certa prossimità con abilità già analizzate e con alcune di quelle che presenteremo. La sua importanza, infatti, è centrale in un mercato in cui il cambiamento rappresenta una condizione necessaria e i confini tra vita privata e professionale in alcuni contesti possono essere difficilmente definibili. La resistenza allo stress non si limita all’impegno a mantenere alta la produttività anche sotto pressione, ma si estende alla capacità di conoscere i propri punti di tensione personale e identificare le situazioni, o i comportamenti, che possono generarli o alimentarli.
Strategicamente, la resistenza allo stress può derivare dal supporto di competenze come la comunicazione efficace e l’assertività, che, in generale, favoriscono un clima positivo e collaborativo nei team. Non da meno è lo sviluppo dell’empatia e di tutte le competenze relazionali, anch’esse citate nel rapporto “Future of jobs”. Parliamo, ad esempio, della motivazione e dell’autoconsapevolezza, fondamentali per definire un rapporto sano con il proprio ruolo professionale, preservandosi dal rischio che le pressioni sul lavoro si trasformino in stress deleterio per il benessere della persona e per la produttività.
Capacità di comunicazione
Il campo della comunicazione è molto vasto e articolato. Queste soft skills sono fondamentali per la collaborazione all’interno di un team, per il rapporto con i clienti e per un’efficace gestione delle informazioni che ci si scambia nell’ambiente di lavoro.
Il primo elemento, immancabile tra le capacità di comunicazione, è la chiarezza comunicativa. Il che si traduce nella capacità di:
- Utilizzare un registro linguistico comprensibile dagli interlocutori;
- Fornire esempi e similitudini per supportare il concetto con elementi concreti;
- Non dare nulla per scontato;
- Non utilizzare termini tecnici, gergali o di settore con risorse appena inserite o, in generale, con colleghi con cui non si lavora quotidianamente.
Tra le soft skills di comunicazione rientra sicuramente anche la capacità di supportare i messaggi trasmessi a parole con un paraverbale (tono, timbro, volume, della voce) e un non verbale (atteggiamento, postura, mimica. prossemica, etc) coerenti con il contenuto.
Capacità di ascolto
Collocabile sempre nella categoria delle soft skills di comunicazione, l’ascolto attivo consiste nella capacità non solo di acquisire ciò che si ascolta attraverso l’udito, ma soprattutto di partecipare emotivamente all’atto comunicativo di cui si è destinatari. Nonostante l’importanza di questa soft skill, tuttavia, si fa ancora molta fatica a incentrare i processi relazionali sull’ascolto attivo nei contesti di lavoro.
La nostra confidenza con il senso dell’udito e la nostra abitudine alla ricezione di suoni e parole, spesso ci illude di essere in grado di ascoltare attivamente; questo accade proprio perché non si è disposti ad andare oltre o si ha troppa fretta di far valere le proprie ragioni.
L’ascolto attivo è definito anche ascolto empatico, proprio perché fa leva sulla capacità di sintonizzarsi con l’altro e assorbire non solo il contenuto delle sue parole, ma anche lo stato d’animo che trasmette nel pronunciarle. L’ascolto attivo, tra le dieci top skill del rapporto “Future of job” 2023, è una competenza imprescindibile oggi nei team di lavoro, soprattutto se si vuole diffondere e alimentare la cultura del feedback.
Gestione del feedback
La gestione del feedback è una delle soft skills considerate determinanti nei contesti professionali. Il feedback è uno strumento molto efficace se utilizzato in modo “tecnico”, costante e controllato. Chiedere un feedback a qualcuno significa avvalersi del suo tempo, del suo impegno e della sua competenza. Chi restituisce un feedback si assume la responsabilità di consegnare degli elementi su cui intervenire, su cui lavorare per migliorare una specifica attività o un aspetto del lavoro.
Accogliere un feedback significa valutare seriamente la possibile applicazione del suo contenuto nella propria modalità di lavoro. Negli odierni team di lavoro non si può più prescindere dalla diffusione di una cultura del feedback, che ne renda chiara l’utilità e l’efficacia: è importante, infatti, far evolvere il mood aziendale dal concetto di colpa a quello di condivisione delle azioni inefficaci e conseguente intervento risolutivo.
Intelligenza emotiva
Parliamo di una soft skill fondamentale nel mondo professionale contemporaneo. L’intelligenza emotiva, infatti, si traduce nella capacità di entrare in sintonia con gli altri attraverso l’empatia e una comunicazione interpersonale efficace. Questa competenza ci consente di controllare le nostre emozioni quando ci relazioniamo con gli altri e, allo stesso tempo, di tenere in considerazione le loro.
Negoziazione
Sempre più spesso nei contesti di lavoro è richiesto di saper applicare tecniche di negoziazione, con i clienti e con i colleghi. Questa soft skill, a sua volta, implica la capacità di individuare facilmente gli obiettivi e di far leva su di essi, evolvendo dal giudizio personale e dal far valere, e prevalere, la propria posizione a tutti i costi.
Lavoro di squadra
In un momento storico in cui le aziende sono sempre meno settorializzate, accanto alle competenze specifiche e verticali, è fondamentale sviluppare una serie di soft skills in grado di facilitare e realizzare un buon team work. Si tratta, nello specifico, di tutte quelle competenze e abilità che afferiscono alla sfera relazionale, come: comunicazione, ascolto, assertività, richiesta e restituzione del feedback, problem solving.
Problem Solving
Appena citata tra le competenze trasversali maggiormente richieste nelle aziende e nel lavoro di squadra, il problem solving verte sull’importanza di saper individuare e riconoscere i problemi per poter generare idee innovative utili per la soluzione. Non a caso, infatti, una delle principali leve del problem solving è proprio la creatività, intesa come la capacità di generare soluzioni, modi diversi e più efficaci, di fare le cose. Allenarsi alla creatività significa saper proporre alternative, immaginando scenari molteplici in cui bisogna agire abbandonando la comoda zona di comfort e percorrere nuove strade.
Leadership
La leadership si colloca tra le soft skill che hanno conosciuto forse la maggiore evoluzione. Si è passati infatti da un concetto di leadership in cui letteralmente il leader guidava gli altri, in una logica maggiormente orientata al comando e al controllo. Oggi la leadership contempla la capacità di far crescere il team motivando gli altri e guadagnando la loro fiducia.
Questa soft skill verte sulla capacità di avere una visione ed essere in grado di trasmetterla agli altri, diventando d’esempio e di ispirazione. Il leader di oggi non controlla, ma sviluppa un ambiente in cui il suo team possa crescere.
Gestione del tempo
La gestione del tempo è una soft skill che, unita alla capacità di pianificazione e organizzazione, riguarda l’ottimizzazione della produttività in azienda. Si tratta, nello specifico, di competenze che consentono di distinguere le attività importanti da quelle prioritarie e da quelle urgenti, scandendo la gestione dell’attività in base all’ordine di importanza riconosciuto. Questa soft skill richiede anche capacità di autodisciplina, di delega, e del tanto auspicato “saper dire no”.
Flessibilità
Quando parliamo di flessibilità come soft skill, ci riferiamo alla capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Significa essere in grado di mettere in discussione procedure e modalità consuete, per lasciare spazio a nuove idee e approcci. Nei contesti professionali di oggi, la flessibilità è una delle competenze più richieste ed è direttamente connessa alla capacità di apprendimento continuo.
Positività
Anche questa soft skill richiede un richiamo alla già citata intelligenza emotiva. La positività, infatti, è la capacità di mantenere un atteggiamento costruttivo e razionale di fronte alle criticità e ai cambiamenti. Richiede un forte autocontrollo, soprattutto in termini di gestione delle emozioni.
La positività è vicina al più complesso concetto di resilienza per questo si traduce anche nella capacità di trasformare le crisi in opportunità. La positività, forse è superfluo ribadirlo, contribuisce fortemente al benessere complessivo della persona nel contesto di lavoro.
Public Speaking
Il public speaking è una competenza che comprende al suo interno diverse soft skills, come la comunicazione efficace, la gestione dello stress e l’intelligenza emotiva. Questa soft skill consiste, infatti, nella capacità di esprimersi davanti ad altre persone e presuppone dunque, che chi la esercita sia in grado di entrare in sintonia con gli interlocutori per aumentare l’interesse a ottenere un alto livello di attenzione.
L’analisi di soft skills in esempio ci fornisce un quadro non esaustivo ma piuttosto chiaro dell’importanza di queste competenze trasversali nell’attuale panorama professionale.
Le soft skills più richieste a lavoro
Il World Economic Forum, nel 2023, ha pubblicato un previsionale di quelle che saranno le soft skills più richieste nel mondo del lavoro.
Lo stesso documento ci fornisce uno sguardo sul futuro, profilando un elenco delle soft skills più importanti da sviluppare il prima possibile in contesti professionali. Ci occuperemo di queste competenze trasversali più avanti.
Alla luce di questa premessa, il “Future of jobs” ha ipotizzato anche la curva di crescita della domanda, prevedendo che circa il 44% delle skills sul lavoro subirà importanti cambiamenti, arrivando a calcolare che sei lavoratori su dieci saranno coinvolti in processi di formazione.
Ciascuna delle soft skills del lavoro precedentemente analizzate riveste un’importanza particolare in funzione dei contesti professionali; tuttavia, possiamo identificarne alcune che hanno un impatto maggiore sull’efficacia dei team e sulla produttività dell’azienda. Tra le soft skills più richieste troviamo la Leadership, il Problem solving e il Pensiero critico, che per loro stessa natura e funzionalità includono molte delle altre competenze trasversali analizzate.
Digital soft skills: cosa sono
Un approfondimento sulle soft skills digitali richiede, in primo luogo, di fare chiarezza sulla differenza tra soft skill in generale e digital skill.
Il mondo delle soft skill che abbiamo appena esplorato contempla tutte quelle competenze non prettamente tecniche, ma legate al modo di relazionarsi, interpretare e valutare il proprio lavoro, intercettare problemi, costruire soluzioni, collaborare nel team, etc.
Le digital soft skill, invece, afferiscono a tutte quelle abilità necessarie per lavorare con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In sostanza, si tratta di tutte le competenze richieste per padroneggiare gli strumenti digitali richiesti dal contesto professionale e muoversi in autonomia su Internet.
Fondendo i due concetti possiamo arrivare a definire le Digital soft skill e cosa sono. Ci troviamo, infatti, nel campo di tutte quelle competenze legate al digitale, non tecniche, ma fondamentali per lavorare al suo interno.
La presenza ormai imprescindibile del digitale nei contesti professionali ha reso, non solo fondamentale, ma anche urgente, lo sviluppo delle soft skill digitali nelle organizzazioni. Le competenze tecniche e specifiche, per quanto elevate, non bastano più. La destrutturazione dei reparti aziendali e il superamento dell’organizzazione per settori separati hanno accentuato la necessità di collaborare, di lavorare in team e di aumentare i canali di collaborazione all’interno delle aziende. Le cosiddette competenze verticali, ovvero specifiche, devono oggi essere affiancate da abilità di trasversali.
Sviluppare le digital soft skills in azienda significa integrare nelle specializzazioni dei professionisti le seguenti capacità:
- Maturare una maggiore autonomia nella gestione delle attività a partire dall’organizzazione del tempo;
- Collaborare con i colleghi e lavorare in team anche distanti geograficamente;
- Affinare la capacità di apprendere nuove tecnologie “on the job”;
- Aumentare il livello di flessibilità di accoglienza del cambiamento.
Digital soft skills più richieste: elenco
Vediamo ora, nello specifico, le digital soft skills più richieste:
- Capacità di autovalutazione e consapevolezza in merito alle abilità necessarie per muoversi nelle professioni digitali;
- Competenze relazionali necessarie per lavorare in team virtuali attraverso gli strumenti digitali;
- Abilità per fare networking e gestire i flussi di comunicazione digitali;
- Competenze per gestire ed organizzare dati;
- Capacità di trovare risposte e soluzioni attraverso l’utilizzo di strumenti digitali.
Dopo aver appurato l’importanza delle competenze trasversali in azienda, è doveroso chiedersi come sviluppare le soft skill.
Per lo sviluppo delle competenze trasversali, non basta più un semplice potenziamento di attitudini già presenti nella persona. Oggi le soft skill sono considerate, in termini di importanza, al pari delle competenze tecniche. Questa premessa rende necessaria la condizione che vengano progettati specifici percorsi per le competenze trasversali.
Sviluppo competenze trasversali: come supportarle?
Per sviluppare le soft skills in azienda, in primo luogo, è fondamentale avere piena consapevolezza dell’importanza delle competenze trasversali nei team di lavoro. I mercati odierni, infatti, non possono più essere incentrati solo su competenze tecniche e verticali. Le organizzazioni non sono più pensabili come blocchi di reparti separati, ma piuttosto come settori comunicanti in cui i team interagiscono e collaborano.
Questa necessità è la diretta conseguenza di un altro cambiamento di mercato epocale: la sempre maggiore importanza dell’esperienza del cliente. Se fino a qualche decennio fa il rapporto tra il cliente e l’azienda era molto incentrato sul prodotto, oggi il cliente è sempre più attento all’esperienza che vive come acquirente e consumatore.
Da questa condizione nasce l’esigenza di estendere il campo di abilità dei professionisti e porre sempre più attenzione allo sviluppo delle competenze trasversali. Accanto alle indicazioni del report “Future of Jobs 2023”, è fondamentale, come sempre, condurre una dettagliata analisi dei bisogni per intercettare le specifiche esigenze di apprendimento e progettare percorsi per le competenze trasversali.
Corsi soft skills online (E-learning)
Come preannunciato dal Report “Future of Jobs”, è necessario dare maggiore spazio a percorsi di sviluppo delle soft skill entro il 2027.
Noi di Frog Learning ci siamo ben organizzati in tal senso, progettando una serie di corsi di formazione online sulle soft skill per supportare adeguatamente lo sviluppo delle competenze trasversali anche attraverso l’E-learning.
Nel nostro ricco catalogo Moocca, puoi intercettare il corso più adatto alle esigenze della tua azienda. I corsi sono personalizzabili e modulabili, e un’intera area è dedicata allo sviluppo delle competenze trasversali (chiamata Soft Skills & Empowerment).
Oltre ai corsi di formazione online sulle soft skills è possibile, naturalmente, optare per momenti di apprendimento in presenza, attraverso:
- Partecipazione a eventi: il confronto con professionisti dello stesso o di altri settori è uno strumento di apertura e di crescita potentissimo. Gli eventi rappresentano un’opportunità insostituibile di ampliamento di visione, condivisione e contaminazione professionale, elementi importantissimi per lo sviluppo di competenze trasversali.
- Formazione on the job: anche questa metodologia offre molte opportunità di sviluppo di competenze trasversali. Basti solo pensare alle abilità richieste per attuare percorsi di mentoring, di coaching o di semplice affiancamento tra colleghi. Il vantaggio della formazione on the job per lo sviluppo delle soft skill è che è richiesto un allenamento di queste ultime anche nel caso in cui si tratti di formazione tecnica. L’attività di apprendimento tecnico, infatti, richiede abilità di comunicazione, ascolto attivo, flessibilità, problem solving.
- Attività di Team Building: tutte le attività deputate alla creazione e alla crescita di un team richiedono in primo luogo lo sviluppo di abilità di collaborazione, dunque di comunicazione efficace, assertività, gestione del feedback.
- Formazione soft skills in presenza: questa metodologia presenta i vantaggi di una formazione mirata, monitorata in presenza da docenti specializzati e dalla possibilità di approfondire i concetti in funzione degli interessi che emergono nell’interazione e nel corso delle simulazioni in presenza.
Valutazione soft skills
Prima abbiamo solo accennato a come la valutazione delle soft skills sia una procedura più complessa rispetto a quella per le hard skills. Se infatti queste ultime derivano da un percorso di studi o da un percorso professionalizzante, cui segue solitamente un attestato, per le competenze trasversali la valutazione è un processo più complesso.
È vero che in fase di colloquio può capitare che gli HR chiedano ai candidati di portare alcuni esempi di esperienze personali (si parla, in questo caso, di interviste comportamentali), ma non è che l’inizio del processo di valutazione delle soft skills, che può avvalersi sia di un solido approccio metodologico, sia dell’aiuto di tool appositamente realizzati.
Metodi
Sul fronte metodologico sono diversi gli strumenti per la valutazione delle soft skills, a partire dalla semplice osservazione, diretta e continua, dei task lavorativi quotidiani. Oltre a questa pratica, poi, è possibile trovarne altre che si basano su logiche e concetti differenti:
- Questionario di autovalutazione: ciascun lavoratore è chiamato a valutare se stesso e il suo comportamento in determinate situazioni con una valutazione numerica o quantitativa;
- Simulazioni di scenari realistici: calare le persone in uno scenario di finzione e lasciarle agire è un ottimo modo per verificare quali soft skills sono disposte a mettere in gioco a seconda delle situazioni;
- Assessment center: veri e propri eventi legati alla valutazione delle soft skills, che ancora una volta si servono degli scenari simulati, questa volta per mettere alla prova un gruppo di lavoro, studiandone il comportamento e facendoli valutare da osservatori qualificati (chiamati assessor);
- Valutazioni quantitative: in alcuni casi è possibile valutare le soft skills basandosi sull’osservazione di altre attività, la cui natura permette una valutazione quantitativa o numerica; parliamo di aspetti strettamente legati alla gestione del tempo, alle relazioni tra colleghi o al numero di attività completate.
Edulai Skills Checker
Skills Checker è un software brevettato dalla piattaforma Edulai. Il suo funzionamento ricorda quello di una simulazione di scenario, dal momento che ha la struttura di un quiz calato in una situazione problematica per valutare le soft skills e alcune competenze digitali. Tra le abilità trasversali valutabili con Skills Checker ci sono il problem solving, il pensiero critico, la comunicazione, la leadership, l’interculturalità, l’apprendimento e la collaborazione. Calati nello scenario, gli utenti dovranno selezionare la risposta corretta tra quelle proposte. Sulla base delle risposte viene poi effettuata una valutazione, poi trasmessa assieme ai rispettivi grafici e dettagli descrittivi a utenti e referenti.
Skills Checker permette di effettuare simulazioni della durata di 15 minuti, al termine delle quali è anche possibile richiedere un badge.
SoftSkillLab
I test psicometrici non sono che strumenti di analisi psicologica che permettono di fornire valutazioni quantitative (quindi misurabili numericamente) sul comportamento della persona che vi si sottopone. SoftSkillLab è una piattaforma realizzata da Arca24, che raccoglie un gran numero di test psicometrici studiati per essere applicati, tra le altre cose, alle soft skills.
Tra i suoi vantaggi c’è sicuramente la possibilità di effettuare questi test contemporaneamente su un gran numero di soggetti, grazie anche al suo funzionamento intuitivo, sia lato utente, sia lato HR.
Mercer Mettl Talent Assessments
Mercer è una società di consulenza statunitense legata al mondo del lavoro che offre soluzioni innovative per la gestione della strategia aziendale e delle risorse umane.
Tra i servizi offerti da Mercer c’è Mettl, una piattaforma di talent assessment “per l’assunzione e lo sviluppo delle competenze” (come recita il sito). Su Mettl è possibile trovare numerosi strumenti di test sia delle soft sia delle hard skills, come gli assessment psicometrici utilizzati per la valutazione delle competenze trasversali.
Test Gorilla
Un’altra piattaforma online che offre strumenti per la valutazione del personale basati su test di valutazione è Test Gorilla. Oltre alla possibilità di valutare le competenze tecniche dei candidati, permette di valutare anche le soft skills; per questo, Test Gorilla offre una vasta libreria di test, tra cui è possibile scegliere quelli che andranno a costituire uno specifico assessment, in modo da valutare più competenze trasversali in un’unica procedura. La prova così realizzata può poi essere personalizzabile e accessibile dagli utenti da un’apposita sezione dedicata.
Oltre a questo, è possibile completare l’assessmet caricando al suo interno una serie di domande personalizzate e richiedendo una videopresentazione.
The Predictive Index
The Predictive Index (o PI) è una piattaforma per la ricerca di risorse operative che promette l’ottimizzazione del rapporto tra strategia aziendale e risorse umane a disposizione.
La piattaforma facilita il processo di selezione delle risorse mettendo in luce le capacità principali e il modo in cui possono legarsi al meglio con quelle degli altri membri di un team di lavoro; questo è possibile grazie al tool PI Hire, che permette di inviare a tutti i candidati un assessment comportamentale per la profilazione iniziale, aiutando nella scrematura e nell’incasellamento dei candidati, in vista dei colloqui di approfondimento seguenti.
iMocha
iMocha è una piattaforma di valutazione delle competenze lavorative ottimizzata per l’assunzione di personale a distanza, grazie a una serie di test precostituiti; anche in questo caso si tratta di test personalizzabili a piacere in modo facile e veloce, grazie ai tool messi a disposizione.
Una delle punte di diamante di iMocha è forse l’attenzione al dettaglio nella reportistica finale, che non si limita a indicare i punti in cui i candidati si sono distinti, ma suggerisce anche dove sarebbe bene che migliorassero.
Crozdesk Testlify
Un’altra piattaforma per la valutazione delle competenze lavorative è Testlify. Testlify promette un processo di selezione tre volte più rapido delle altre piattaforme, in grado di aggirare i pregiudizi involontari che possono verificarsi in fase di selezione. Per la valutazione delle soft skills, Testlify si serve di test legati ai ruoli specifici, interviste comportamentali, questionari di autovalutazione.
Prevue Skills
Per un’efficace valutazione delle capacità (trasversali e non) di dipendenti e candidati, Prevue Skills mette a disposizione oltre 500 test di valutazione tra cui scegliere i più adatti a seconda delle esigenze dell’azienda, delle risorse da selezionare o delle competenze da valutare tra i dipendenti.
Quali saranno le soft skills del futuro
Per adeguarsi a un mercato del lavoro in continuo mutamento, viene normale pensare che i profili lavorativi e le competenze richieste saranno i primi aspetti a riflettere e ad adeguarsi al cambiamento. Le soft skills, ovviamente, non resteranno fuori da questa rivoluzione del lavoro, anzi alcune di queste diventeranno via via più importanti.
Ma quali saranno quelle su cui sarà necessario concentrarsi? Tra le varie indagini condotte, la risposta più autorevole è di nuovo quella del World Economic Forum, che ha elencato le principali competenze trasversali a cui dare più risalto nell’immediato futuro. Si tratta di:
- Creatività
- Pensiero critico
- Capacità di problem solving
- Flessibilità
- Leadership
- Resilienza
- Curiosità e propensione alla formazione continua
Si tratta di skills fondamentali per guidare il cambiamento nel mondo del lavoro, e che non rappresentano una semplice aggiunta alle competenze tecniche. Per questo è importante investire nella formazione sulle soft skills, così che il valore di ciascuna azienda possa crescere assieme a quello di ciascuna delle sue persone.