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Open Badge: cos'è e a cosa serve
Data la loro rapida e massiccia condivisione, non solo sui social ma su buona parte del web, è giunto il momento di chiedersi cos’è un Open Badge e soprattutto a cosa serve. Un Open Badge è una certificazione digitale di competenze, la rappresentazione virtuale di un riconoscimento.
Open Badge: cosa contiene
Una volta chiarita l’entità dell’Open Badge, è lecito chiedersi quali siano i suoi contenuti, ovvero quali informazioni elabori. Trattandosi di una certificazione digitale, l’Open Badge contiene tutti i dettagli delle conoscenze e competenze acquisite da un utente, nonché la presenza di precedenti qualifiche.
Le informazioni raccolte nell’Open Badge vengono redatte da enti accreditati che elaborano ed emettono le certificazioni digitali, rendendo visibili ai propri utenti (ma non solo a loro) tutti i riconoscimenti conseguiti, sia in contesti istituzionali, sia informali. Ogni utente, in questo modo, può accedere al proprio pacchetto di qualifiche digitali e condividerle ovunque lo ritenga utile: social, portfolio elettronico, siti web, e anche nella firma in calce alla propria mail.
Gli enti che rilasciano gli Open Badge, inoltre, consentono agli utenti di visualizzare i percorsi formativi disponibili, le discipline e i contenuti oggetto di studio, le attività svolte.
Tipologie e formati
In termini tecnici, l’Open Badge è un file immagine PNG oppure SVG che contiene dei metadati in formato JavaScript Object Notation (JSON).
Seguendo la linea della sua cronistoria, la prima versione di Open Badge risale al 2013. Il suo formato ha subito alcune modifiche e aggiornamenti, avendo, ad oggi, diverse funzionalità.
Approfondiamo insieme le più importanti:
- Endorsement del badge: permette che un badge possa essere approvato da una terza parte, che può essere un’istituzione come l’Università;
- Endorsement del singolo: il riconoscimento espresso nel badge può essere avallato da terze parti che confermano le competenze dell’utente e ne accrescono il valore nel tempo;
- Incorporazione dei criteri di assegnazione: questi ultimi possono essere interni al badge senza collegamenti ipertestuali per il reperimento delle informazioni;
- Incorporazione delle prove: il badge può contenere la descrizione delle motivazioni per cui un utente ha soddisfatto i requisiti per il conseguimento;
- Portabilità completa: il badge contiene al suo interno tutte le informazioni altrimenti reperibili tramite collegamenti esterni;
- Internalizzazione: consente di pubblicare i badge in diverse lingue;
- Confronto delle versioni: permette di integrare aggiornamenti rendendo visibili le differenze tra le diverse versioni;
- Incorporazione dei dati delle immagini: migliora la leggibilità delle informazioni da parte delle macchine;
- Attribuzioni a identità non solo di posta elettronica: consente l’emissione del badge a identità che non siano necessariamente account mail, ma, ad esempio, il profilo social, o un’utenza web;
- Allineamento perfezionato: l’emissione di un badge può fare riferimento a uno standard a cui il badge si allinea.
Queste funzionalità non sono sempre tutte presenti in ogni badge, può essere che ve ne siano solo alcune e che altre manchino. A seconda di quante e quali funzionalità sono presenti si modificherà il suo formato.
Perchè sono stati inventati
Il progetto “Open Badges” ha una data ufficiale di inizio: è il 2014 quando Mozilla intraprende questa avventura in collaborazione con la fondazione MacArthur dando vita alla “Badge Alliance”, un network di organizzazioni e singoli riuniti nell’obiettivo di costruire un ecosistema di open badging. Nel 2017 il compito ufficiale di gestire il progetto passa nelle mani dell’IMS Global Learning Consortium.
Questa breve ricostruzione storica apre le porte alla fatidica domanda: perché gli Open Badge sono stati inventati?
Il concetto di certificazione non è certo nuovo, esiste da secoli come segno di riconoscimento di un titolo o come simbolo di appartenenza a un gruppo, in funzione dell’acquisizione, o del pregresso possesso, di specifiche competenze.
Tessere di associazioni, certificazioni cartacee, attestati… è lungo l’elenco degli esempi di attestati di competenze pre-Open Badge.
Il passaggio epocale si deve molto semplicemente all’innovazione digitale. Le certificazioni cartacee tradizionali, infatti, non rispondono ad alcuni requisiti oggi fondamentali, come: la possibilità di condivisione in rete, la verificabilità e l’attendibilità.
Insomma, con l’Open Badge si ha la possibilità di attestare le competenze e i riconoscimenti ottenuti senza i vincoli di un supporto fisico specifico, che ad oggi ne limiterebbe l’utilizzo.
In quest’ottica può essere utile mettere in luce i vantaggi dell’Open Badge, non solo a scapito della versione cartacea, ma rispetto ai suoi punti di forza in generale:
- Open Source: il software per redigere e rilasciare Open Badge può essere utilizzato da qualunque azienda e modificato a seconda dell’occorrenza;
- Quantità di dati: l’Open Badge, come abbiamo già visto, è in grado di contenere un gran numero di informazioni;
- Verifica: l’attendibilità dei dati è sempre dimostrabile attraverso i riferimenti contenuti nell’Open Badge stesso;
- Trasferibilità: gli Open Badge con provenienze diverse possono essere raccolti in un unico pacchetto e condivisi su siti, social, software specifici;
- Organizzazione: tutti i badge presenti nel pacchetto possono essere ordinati in modo gerarchico per dare visibilità al percorso di acquisizione di abilità e ai riconoscimenti ottenuti.
Esempi di utilizzo
Tra le principali applicazioni dell’Open Badge troviamo, per iniziare, le certificazioni professionali di competenze rilasciate da enti accreditati oppure da vendor di software, come, ad esempio, Microsoft o Google. Si tratta del suo utilizzo più conosciuto, al cui fianco si aggiungono le partecipazioni ad eventi informali o non istituzionali: in questa categoria possiamo inserire tutti gli attestati di partecipazione a corsi, eventi, momenti di training on the job o tutoraggio; non dimentichiamo poi l’utilizzo di Open Badge per Diplomi universitari, di laurea o dottorato nonché tutto l’ambito dei crediti formativi. Questi ultimi normalmente si conseguono a seguito del superamento di un esame di accertamento delle competenze, sia in ambito scolastico, sia in campo professionale. Possiamo, infine, menzionare la partecipazione a gruppi o associazioni: in questo caso il badge rappresenta l’appartenenza ad uno specifico gruppo di persone che condividono un interesse o un tema, come organizzazioni di categoria, club sportivi o ricreativi.
Anche in questo caso appare evidente come le caratteristiche e le funzionalità degli Open Badge li rendano utilizzabili nei contesti più eterogenei e disparati.
Open Badge nell'E-learning: usi e applicazioni
In primo luogo, è un ottimo strumento di tracciabilità, sia per l’utente sia per l’azienda. Inoltre, costituisce un riferimento nei percorsi di apprendimento poiché fornisce al learner una sorta di bussola rispetto al proprio livello di competenze e uno strumento attendibile per la pianificazione dei momenti di apprendimento futuri.
Un altro elemento che incoraggia l’utilizzo dell’Open Badge è il feedback immediato all’utente e all’azienda in merito ai risultati conseguiti.
Un ultimo fattore, ma non per importanza, è il suo valore motivazionale. Il conseguimento di un badge rende il raggiungimento dell’obiettivo più stimolante e di conseguenza l’esperienza utente più coinvolgente e dinamica.
Open Badge su Moodle
All’interno della piattaforma Moodle l’utente può verificare i riconoscimenti conseguiti nei suoi percorsi di apprendimento di nuove competenze. I badge ottenuti su Moodle possono essere visualizzati nel profilo utente o all’interno dell’Open Badges backpack, ovvero la sezione in cui sono raccolti i badge pubblici.
I badge creati da Moodle possono essere di due tipologie:
Open Badge relativi al corso, ottenibili da tutti gli utenti che hanno seguito il programma del corso specifico e conseguito il relativo titolo;
Open Badge relativi al sito, assegnati a tutti gli utenti iscritti al sito in funzione di attività svolte sullo stesso, come ad esempio, il completamento di un corso.
Gli Open Badge Moodle sono inoltre completamente compatibili con il già citato standard Open Badges.
Come caricare un Open Badge su LinkedIn
Linkedin è sicuramente uno degli ambienti più popolati dagli Open Badge, per questo può essere utile vedere come ne sia possibile l’integrazione.
- Il primo passo consiste nel recuperare il badge sul sito dell’ente che lo ha emesso, reperibile sulla tua pagina profilo o in una sezione dedicata;
- Una volta che avrai eseguito l’accesso e individuato la competenza di cui vuoi recuperare il badge è importante assicurarsi la presenza della spunta “verified”. A quel punto devi selezionare l’URL e copiarlo;
- Di ritorno sul tuo LinkedIn, seleziona “visualizza profilo”; dal menù a tendina, scegli “Aggiungi sezione del profilo” e a seguire “Licenze e certificazioni”;
- In questa sezione puoi inserire tutte le informazioni relative alla certificazione: titolo del corso, ente di rilascio, data. Il campo “ID credenziale” deve essere lasciato vuoto, mentre in quello chiamato “URL credenziali” dovrai inserire il link del badge che nel frattempo avrai ricevuto via e-mail. Cliccando su “salva” avrai concluso l’operazione e la tua certificazione digitale sarà integrata nella sezione “licenze e certificazioni”.
Frog Learning e gli Open Badge
Sei già al corrente che Frog Learning è in grado di realizzare ed erogare percorsi formativi che rilasciano Open Badge?
Ti ricordiamo che è possibile conseguire Open Badge su specifica richiesta, in particolare per i nostri percorsi di retraining!