LMS: cos’è e perché è così importante

Hai presente un LMS? Se la risposta è no, niente paura, quasi sicuramente ti è capitato di utilizzarlo, anche se magari sul momento non hai saputo dargli un nome. Si tratta della piattaforma e-Learning dalla quale un utente fruisce di un corso di formazione a distanza (l'acronimo sta per Learning Management System). La stragrande maggioranza delle grandi aziende o istituzioni ne ha una, perché la digitalizzazione coinvolge anche l'apprendimento e la formazione on-line è sempre più richiesta.

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Sommario

Che cos'è un LMS

Forse ne hai sentito parlare, di sicuro lo hai utilizzato, probabilmente ne vuoi sapere di più. Un LMS è una piattaforma di apprendimento digitale: è il luogo nel quale gli utenti si formano, ma è anche il software attraverso il quale chi gestisce la formazione on-line può creare, organizzare e rilasciare materiali.

Naturalmente, la sigla è parlante: l’acronimo LMS sta per Learning Management System. Ma scopriamo, una parola alla volta, qual è il significato di LMS.

LEARNING – Come dicevamo un LMS è lo spazio deputato all’apprendimento. Se volessimo fare dei parallelismi si tratta della “classe” dentro la quale entrare per fruire lezioni e imparare.

MANAGEMENT – Organizzazione è un’altra parola chiave. L’LMS è uno strumento che ti permette di gestire corsi, studenti, materiali formativi e partecipazione degli utenti. È quindi anche il registro di classe e la lavagna.

SISTEMA – Fare tutte le cose elencate sopra è possibile proprio grazie a un software, quindi a un sistema, pensato e progettato per dare risposta a queste esigenze formative.

Un LMS è un ambiente per la gestione dell’apprendimento, che – in estrema sintesi – permette agli studenti di:

  • Visualizzare cataloghi di corsi;
  • Fruire dei corsi;
  • Vedere i propri progressi.

Ai docenti, un LMS, invece, consente di:

  • Pubblicare e controllare la fruizione dei corsi;
  • Inviare delle comunicazioni;
  • Verificare l’apprendimento.

In principio fu........

Parliamo di storia? Di sicuro il momento storico di svolta epocale per le piattaforme LMS, così come dell’e-Learning in generale, è quello che stiamo vivendo ora. Nel biennio 2020-2021 praticamente chiunque di noi abbia voluto rimanere aggiornato ha dovuto farlo appoggiandosi a piattaforme o a strumenti digitali, ed è facile capire che cosa questo stia rappresentando per il settore. Ma facciamo un salto indietro nel tempo per capire quando è nato il primo LMS e come si è evoluta la tecnologia nei decenni.

Bisogna mettere indietro le lancette di quasi un secolo, lo sapevi? Era il 1924 quando Sidney Pressey, un docente di psicologia statunitense, lavorò a quello che è comunemente riconosciuto come il “prototipo” del Learning Management System: immagina una di macchina da scrivere un po’ più evoluta, dotata di una finestra in grado di gestire domande a risposta multipla.

Alla fine degli anni Venti, per la precisione nel 1929, fu la volta del “cilindro per problemi“. Un cilindro in grado di presentare un problema a uno studente e controllare poi se i passaggi affrontati per arrivare alla conclusione fossero corretti. A firmare questa invenzione fu M.E. Lazerete.

Nel 1956 fu poi introdotto il primo sistema per l’apprendimento adattivo. Ovvero, personalizzato. Questo strumento regolava automaticamente le domande per gli studenti a seconda del loro livello di preparazione.

Come è facile immaginarsi, gli LMS sono stati protagonisti di una vera e propria svolta con l’arrivo del Personal Computer nel 1970 (grazie alla Hewlett Packard) e poi con la nascita di Internet nel 1982.

Una data altrettanto importante a parer nostro è il 2002, quando nacque Moodle, il più diffuso LMS al mondo, free e open source, il cui debutto ha costituito un passaggio chiave nell’evoluzione dell’apprendimento a distanza.

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Perchè un LMS

“Ok, ma perché dovrei avere bisogno di un Learning Management System?”. Se ti stai chiedendo proprio questo, eccoti qualche risposta.

Innanzitutto, però, dobbiamo capire chi sei. Perché se sei un responsabile della formazione, training manager o, più in generale, un formatore, allora noi ti chiameremo “Amministratore”

Un amministratore di un LMS, più nello specifico, può:

  • Gestire piani formativi;
  • Gestire i corsi;
  • Gestire i contenuti dei corsi;
  • Assegnare percorsi a gruppi di utenti;
  • Monitorare la fruizione;
  • Tenere traccia dei progressi grazie ai report;
  • Aggiornare contenuti facilmente all’occorrenza;
  • Dialogare e rispondere alle domande degli studenti;
  • Organizzare anche la formazione in presenza.

 

Se invece sei uno studente, quindi il destinatario ultimo della formazione, allora per noi sei un “Utente”.

Un utente di un LMS può:

  • Consultare il catalogo di corsi;
  • Iscriversi e frequentare i corsi;
  • Trovare i materiali da studiare;
  • Incontrare e confrontarsi con tutor e docenti;
  • Tentare quiz e ottenere certificati.

La scuola non finisce mai

Se ti trovi in accordo con la massima per cui “non si smette mai di imparare”, capirai al volo perché una piattaforma LMS può essere molto utile sia in ambito accademico sia in ambito aziendale. Ma in cosa differisce l’applicazione di questa tecnologia nei due settori?

  • In ambito aziendale la necessità di aggiornamento dei contenuti è verosimilmente più frequente, ecco perché risulta fondamentale poter aggiornare i corsi in maniera rapida e senza troppe difficoltà;
  • Solitamente in ambito aziendale non si hanno voti e giudizi rispetto all’avanzamento nella formazione. Più che di un sistema di assegnazione di voti, quindi, in un ambiente LMS pensato e progettato per la formazione aziendale si renderà necessario un sistema di erogazione certificati;
  • L’obiettivo formativo è spesso diverso, perché nella formazione dei lavoratori lo scopo numero uno molto spesso è l’acquisizione di conoscenze di tipo pratico, e comunque si tende a considerare il ROI della formazione (il ritorno sull’investimento), dato che invece non ha solitamente a che fare con la formazione accademica.
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Tipologie e servizi di un LMS

Una delle principali scelte da compiere per un’azienda o un’istituzione che si trova a voler individuare un LMS è se optare per un Learning Management System free e open source o prediligere una piattaforma commerciale. Nel primo caso ci saranno costi di configurazione e un alto potenziale di customizzazione. Se si sceglie invece un software a pagamento ci saranno costi di acquisto e di licenze, una più facile e immediata implementazione e un minor grado di personalizzazione. Questo tipo di LMS possono essere:

  1. Saas LMS (software as a service): è in cloud e il supporto spetta al fornitore;
  2. LMS ospitati localmente: sono ospitati sui server dell’azienda. Questo significa che la gestione della piattaforma e gli aggiornamenti sono in capo all’IT interno.

 

Ok, ma quali sono le funzionalità che un sistema LMS dovrebbe assolutamente avere? Ecco un elenco (non esaustivo) di alcuni dei servizi che ci si aspetta da un buon Learning Management System:

  • Personalizzazione dei percorsi formativi. Ovvero, creare percorsi formativi su misura per l’utente;
  • UX/UI. Deve poter permettere di gestire un’interfaccia utente e una user experience intuitiva;
  • Creare e gestire corsi in maniera semplice. Categorizzarli, assegnarli facilmente;
  • Tracciamento e certificazione della formazione. Un buon LMS permette di massimizzare l’engagement dell’utente impostando delle logiche tipiche del gioco e del game design alla formazione;
  • Responsività – LMS Mobile. Un ambiente LMS deve garantire l’accesso ai contenuti in maniera ottimale da ogni dispositivo, desktop o mobile;
  • Conformità agli standard SCORM, AICC e xAPI (ex Tin Can);
  • Gestire il SSO. Accedere a un unico ambiente con le soli credenziali aziendali è semplicissimo con il Single Sign On (SSO), la proprietà di un sistema di controllo d’accesso che consente ad un utente di effettuare un’unica autenticazione valida per più sistemi software o risorse informatiche alle quali è abilitato.
  • AR e AI. Realtà aumentata e Intelligenza artificiale sono le direzioni del futuro, un buon LMS le deve contemplare per rendere ancora più completa ed efficace la learning experience.
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LCMS e Configurazione

Se ti è capitato di entrare in una piattaforma e-learning e non te ne sei accorto, allora forse era un’ottima piattaforma di e-learning, perché sempre di più, oggi, le potenzialità degli LMS permettono di configurare delle piattaforme che sono in tutto e per tutto simili a siti web (non a caso ormai si parla di LCMS, Learning Content Management System, una combinazione tra un LMS e un Sistema di Management dei Contenuti – CMS, Content Management System). Un LCMS ti permette di creare al suo interno dei contenuti, corsi ed esami con testi, immagini, audio, presentazioni.

Molto spesso nei progetti ci si dà da fare per configurare delle piattaforme che, oltre ad essere funzionali alla formazione, siano anche gradevoli da navigare e utili all’utente al di là dell’apprendimento. È possibile realizzare piattaforme e-Learning belle come siti Internet di comunicazione e utili quanto piattaforme Intranet.

Dammi i tuoi dati e ti dirò chi sei

“A cosa serve il monitoraggio?” ti chiederai. A tantissime cose. Avere informazioni sulla produttività, i progressi, le performance di formazione dei miei utenti è un valore aggiunto preziosissimo. In fondo lo sappiamo tutti che i dati sono il petrolio di questo millennio e, allora, perché perdere l’opportunità di scovare un giacimento?

Che cosa monitora, nel dettaglio, un Learning Management System? Che informazioni ci danno i report di un LMS?

  1. Avanzamento e completamento dei corsi;
  2. Tempo impiegato per fruire i corsi;
  3. Numero di tentativi e punteggi dei quiz;
  4. Corsi attivi;
  5. Corsi maggiormente visualizzati;
  6. Attività legate al social learning (like, condivisioni, commenti, etc.);

 

Tutti questi numeri ci possono aiutare nell’indirizzare al meglio e migliorare l’efficacia della nostra formazione.

Standard LMS

Abbiamo fatto cenno poco sopra agli standard. Più che una serie di astrusi acronimi, si tratta dei linguaggi attraverso i quali i Learning Management System e i corsi dialogano. Lo standard è il formato dell’output del corso, che verrà letto e tracciato in piattaforma.

I più noti sono i seguenti:

  • AICC – Lo potremmo definire l’antenato dello SCORM. L’acronimo sta per Aviation Industry Computer-Based Training Committee. È stato il primo standard tecnico e permette a un corso di trasferire informazioni in formato HTTP.
  • SCORM – Il più diffuso e di gran lunga utilizzato dalle piattaforme di apprendimento. La sigla sta per Sharable Content Object Reference Model. Lo SCORM al momento è disponibile in quattro versioni: SCORM 1.0, 1.1, 1.2 e 2004
  • xAPI (Experience API, Tin Can) – L’evoluzione dello SCORM è l’xAPi, di nuova generazione ma ancora molto poco diffuso. Il principale valore aggiunto rispetto allo SCORM è che consente la registrazione, il monitoraggio, la personalizzazione e il miglioramento delle attività di apprendimento sia online che offline. Quindi si presta a gestire al meglio le esperienze che comprendono anche la Realtà Aumentata.
  • cmi5 – Il cmi5 è un AICC evoluto, che ha superato i propri limiti. Piattaforma e contenuti in questo caso dialogano tramite protocolli HAC, che si basano su un modulo HTML.
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Vantaggi di un LMS

Sempre per rispondere alla domanda ricorrente “Perché dovrei investire in un LMS?”, ecco una panoramica veloce dei vantaggi dell’implementazione di una piattaforma di Learning Management System.

 

Per gli amministratori:

  • Risparmi. Per la precisione, si risparmiano denaro e tempo. Si riducono infatti i costi di formazione e di sviluppo, e il tempo di training. I training manager, poi, vedono assai semplificato il proprio lavoro di gestione della formazione.
  • Misurando, impari. Il monitoraggio e la misurazione dell’efficacia della formazione ha i vantaggi che abbiamo detto sopra. Anche questi si traducono in costi minori, sul lungo periodo.  
  • Uniformare la formazione tra partner e affiliati – Darsi un comune modello formativo fra aziende dello stesso gruppo o attori di una stessa realtà può essere un valore aggiunto.
  • Gestire a distanza la presenza. Un LMS permette di gestire comodamente anche la formazione in presenza, organizzando prenotazioni d’aula e registro presenze, ad esempio.

 

Per gli utenti:

  • Dove vuoi, quando vuoi. L’aula ha dei limiti fisici e temporali che con la formazione a distanza vengono superati.
  • Essere più coinvolti. In un ambiente LMS sono infinite le possibilità d’ingaggio. La formazione può diventare appassionante, provare per credere.
  • Essere più formati. Un utente può migliorare le proprie performance lavorative, perché con un LMS avrà più opportunità di formazione, sempre a portata di mano

Quale scegliere

Dopo tutte queste informazioni, forse ti starai domandando quale piattaforma LMS, fra le “mille” esistenti, faccia al caso tuo. Per trovare la risposta ti suggeriamo di prendere in considerazione tutti gli approfondimenti che ti abbiamo proposto e analizzare i fabbisogni della tua realtà. Intanto, noi te ne suggeriamo alcune.

  • Moodle. I numeri parlano chiaro, Moodle è la piattaforma e-learning più diffusa al mondo. Si tratta di un software free e opensource, che può contare su di una nutritissima comunità di sviluppo e supporto. Sono oltre 90 milioni gli utenti nel mondo ed è tradotto in oltre 120 lingue. Moodle è anche il Learning Management Sysyem più analizzato in letteratura e gli autori “risultano concordi nel dichiarare che Moodle sia il miglior sistema di gestione di apprendimento in termini di efficacia, efficienza ed erogazione di corsi di formazione, il più diffuso e utilizzato da aziende e scuole” (Analisi comparativa di secondo livello di LMS e costruzione di uno strumento di analisi – Design the Future! Extended abstracts della multiconferenza EM&M ITALIA 2016; Silvia Mazza, Maria Beatrice Ligorio). Sei curioso di saperne di più? Bene, noi siamo specializzati nell’installazione, configurazione e personalizzazione dell’LMS Moodle. Scrivici per saperne di più!
  • Docebo. Una fra le più diffuse piattaforme commerciali, è basata sull’Artificial Intelligence, ha un’interfaccia semplice e punta molto sulla gamification.
  • Talent LMS. Una pluripremiata piattaforma LMS cloud based, interessante per la sua flessibilità, sia di gestione che di piani di attivazione.
  • Google Classroom. Anche il colosso con la G mette a disposizione la sua piattaforma LMS, parte della G Suite for Education. Gratuito, è scelto soprattutto in ambito scolastico.
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TMS vs LMS

Forse ti sarà capitato di imbatterti in una definizione molto simile a LMS e di aver rischiato di fare confusione. Infatti, oltre ai Learning Management System, esistono anche i TMS (Training Management System). Può sembrare un labirinto di acronimi, studiato appositamente per mettere lo sventurato utente in difficoltà, ma tranquillo, non è così. Vediamolo insieme.

Diamo una definizione generale di Training Management, per cominciare. La gestione della formazione (TM) è la pratica di dirigere e organizzare tutte le attività di back-end di formazione che prevedono un istruttore (reale o virtuale) per la propria organizzazione, inclusi pianificazione, logistica, gestione delle risorse, coinvolgimento dell’istruttore, team collaborazione, monitoraggio dei costi, budgeting, vendite e reporting. Un TMS, Sistema di Gestione della Formazione, alleggerisce e ottimizza i processi formativi di back-office. In sostanza, il software di gestione della formazione fornisce alle organizzazioni un modo più efficiente per gestire, monitorare e vendere la formazione.

La principale differenza tra un TMS e un LMS è che il TMS gestisce le operazioni di formazione con un istruttore (o con un istruttore virtuale) ed è costruito per il back-office della formazione, mentre l’LMS gestisce l’E-Learning ed è costruito per lo studente. I due sistemi sono complementari tra loro. Possono, quindi, supportarsi a vicenda e fare parte di uno stesso “ecosistema di formazione”.

Realtà aumentata e LMS

La vera sfida di questi ultimissimi anni per gli LMS (Learning Management System) è il supporto e il tracciamento dei contenuti di Realtà Virtuale e di Realtà Aumentata. Ma facciamo un passo indietro e proviamo, come prima cosa, a rispolverare le definizioni di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata. La Realtà Virtuale, per farla molto semplice, è tutto ciò a cui ci riferiamo quando parliamo di visori e oggetti di simulazione tridimensionale che offrono la possibilità di calarsi in un contesto nuovo e, appunto, virtuale: in questo caso l’utente si immerge in un mondo che “non esiste”, un ambiente virtuale, come dicevamo. Quando parliamo di Realtà Aumentata, invece, ci stiamo riferendo all’opportunità di “ampliare” la realtà esistente attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili: per intenderci, quando grazie al nostro smartphone che inquadra un QR code, ad esempio, andiamo a sovrapporre dei layer tridimensionali alla realtà: in questo caso si può arricchire l’esperienza di fruizione inserendo informazioni aggiuntive. Pensiamo al learning by doing, soprattutto nei contesti di simulazione della formazione tecnica. Se siamo in linea di produzione, di fronte ad una macchina, e inquadrandola ci vengono fornite le istruzioni di dettaglio per, ad esempio, sostituire un pezzo, ecco che la Realtà Aumentata sta agevolando la nostra formazione sul campo.
Ancora oggi, la difficoltà di tenere traccia sulle piattaforme LMS dell’esperienza formativa intrapresa dall’utente per mezzo di queste tecnologie è una delle difficoltà più concrete nell’applicabilità della Realtà Virtuale e Aumentata nell’E-Learning

cos'è la realtà aumentata

Learning Management System e accessibilità

Ti sei mai domandato se e quanto la tua piattaforma LMS sia accessibile? Anche le piattaforme E-Learning sono chiamate a rispettare le linee guida WCAG 2.1 AA sull’accessibilità, per garantire a tutti un’esperienza formativa completa. Ma andiamo con ordine. Un ambiente virtuale accessibile è quello all’interno del quale tutti gli utenti riescono a muoversi con lo stesso grado di facilità. Anche gli utenti con disabilità, di tipo visivo, uditivo, intellettivo, motorio, devono poter contare su una pari fruibilità di contenuti e ambiente formativo.  Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) 2.1 AA comprendono un insieme di raccomandazioni studiate per rendere i contenuti del Web maggiormente accessibili. Una piattaforma E-Learning accessibile, quindi, può contare su una user experience volta a migliorare la fruibilità (non solo degli utenti con disabilità, ma di tutti). Quello per rendere un ambiente virtuale, e una piattaforma E-Learning, accessibile al 100% è un percorso impegnativo e complesso, ma si potrebbe cominciare con il farsi alcune semplici domande. Del tipo: come giudico l’UX della mia piattaforma con uno screen reader o da sola tastiera (senza, quindi, il mouse)? Ogni lungo viaggio parte da un piccolo passo, si sa.

Formazione persone con disabilità

Il Mobile Learning e le app degli LMS

Il nostro mondo sta in una tasca, ormai lo sappiamo. L’esigenza di avere sempre con noi, e sempre a disposizione, ogni aspetto della nostra vita, anche lavorativa, è diventata una prerogativa. E perché, in fondo, non dovrebbe essere così anche per la formazione aziendale? Naturalmente l’universo LMS ha ben presto dato risposta a questa necessità e i migliori Learning Management System si sono dotati in tempi brevi di una app mobile per permettere agli utenti di connettersi e fruire della formazione sempre e dovunque, anche quando non si ha a disposizione un computer o la connessione Internet non è di qualità.

lms mobile learning

Anche quando sono offline, infatti, gli studenti possono comunque accedere ai corsi attraverso l’app, dando continuità al processo di apprendimento. Pensiamo agli spostamenti casa-lavoro o anche a quei lavoratori che abitano in zone remote, dove la rete è instabile. L’avanzamento verrà aggiornato una volta che la connessione si sarà ristabilita e quindi il tracciamento sarà sempre garantito. Con le app, poi, si può sfruttare il sistema di notifiche push o inviare messaggi personalizzati, per rendere ancora più coinvolgente l’esperienza utente e mantenere gli studenti sempre aggiornati sull’avanzamento del loro processo di apprendimento.

Social Learning

La formazione può essere collaborativa e, quindi, sociale. Ecco perché i Learning Management System integrano al proprio interno moduli di Social Learning. Le ragioni sono evidenti: oggi più che mai siamo “animali sociali” e l’interattività on-line è entrata a far parte della nostra quotidianità in maniera prepotente. Anche gli ambienti di apprendimento possono ricalcare per certi aspetti le piattaforme social sulle quali siamo abituati a muoverci ogni giorno.

Ma diamo qualche cenno storico: il social learning è una teoria dell’apprendimento elaborata dallo psicologo canadese naturalizzato statunitense Alber Bandura negli anni Sessanta. Questa teoria ha alla base un concetto molto semplice: le persone imparano dall’ambiente e dagli individui che le circondano attraverso l’osservazione e l’imitazione. Hai presente il modello 70-20-10? Il 70% di quello che impariamo lo impariamo attraverso l’esperienza, il 20% dall’interazione con gli altri e il 10 dai più “classici” programmi formativi. Ecco, qui si fa leva su quell’importantissimo 20%.

interattività errori corsi e learning

La funzionalità del Social Learning permette di strutturare piattaforme di apprendimento in cui tutti i lavoratori possono comunicare ed interagire tra loro, collaborare, condividere best practices e arricchirsi grazie all’esperienza condivisa di altri colleghi. Gli utenti, per le funzionalità di social learning, hanno la possibilità di fare domande, ottenere risposte, confrontarsi quotidianamente. Naturalmente, l’obiettivo è migliorare l’ingaggio degli utenti e meglio distribuire le conoscenze all’interno dell’azienda.
E parlando di efficacia? Diamo un po’ di numeri.

  • Il ROI del Social Learning – return on investment – è di 75 a 1 rispetto alla formazione web-based;
  • L’82% delle aziende che ha già utilizzato il Social Learning pensa di non abbandonarlo in futuro;
  • HBX – un’iniziativa di educazione online della Harvard Business School – ha visto crescere fino all’85% il tasso di completamento dei corsi da quando ha introdotto il Social Learning.

Ricapitolando

Ti abbiamo fornito un sacco di spunti e trasmesso troppe informazioni? Niente paura, per rifuggire l’overload cognitivo un modo c’è: ecco un funzionalissimo “riassuntino” di tutte le nozioni utili per chi vuole saperne di più sul vasto mondo dei Learning Managament System.

  1. Un LMS (Learning Management System) è una piattaforma e-learning, cioè un ambiente di apprendimento digitale.

 2. Le sue radici tecnologiche affondano negli anni Venti del secolo scorso, quando Sidney Pressey immaginò e costruì una sorta di macchina da scrivere dotata di una finestrella in grado di gestire domande e risposte.

 3. I Learning Management System, molto utilizzati in ambito accademico e in ambito aziendale, possono essere utili sia agli amministratori della formazione sia agli utenti, perché permettono di:

    • Pubblicare e controllare la fruizione dei corsi;
    • Inviare delle comunicazioni;
    • Verificare l’apprendimento;
    • Visualizzare cataloghi di corsi;
    • Fruire dei corsi;
    • Vedere i propri progressi.

 4. Gli ambienti LMS possono essere free, quindi gratuiti, o commerciali, sia in cloud (SaaS) o ospitati localmente.

 5. Gli standard che supporta, ovvero i linguaggi che comprende e che gli permettono di dialogare con i corsi e-learning che vengono fruiti attraverso di esso, sono:

    • AICC
    • SCORM
    • xAPI (Experience API, Tin Can)
    • cmi5

 6. I vantaggi che una piattaforma LMS offre sono diversi, ma il più importante ha a che fare con il risparmio, di tempo e denaro, per amministratori e utenti.

 7. Sul mercato ci sono numerosissime soluzioni LMS con diverse caratteristiche e specificità. L’elenco sarebbe infinito e difficilmente esaurirebbe tutte le opportunità a tua disposizione, quindi preferiamo essere partigiani e dirti che – su tutte le piattaforme – noi andiamo particolarmente d’accordo con Moodle.

8. LMS non corrisponde con TMS che, in breve, serve a gestire il dietro le quinte delle operazioni formative tramite istruttore.

9. L’utilizzo della Realtà Aumentata agevola la formazione sul campo per questo motivo vedremo sempre più LMS integrati con essa. Sono già diffusi invece LMS che garantiscono ampi margini di inclusività e accessibilità nell’E-learning.

10.  I corsi E-learning vengono sempre più spesso fruiti tramite smartphone ecco perché gli LMS si sono dotati di app mobile per garantirne la fruizione on the move.

11. Gli LMS permettono di fare Social Learning e quindi favorire la comunicazione, l’interscambio e la collaborazione fra tutti i partecipanti coinvolti.

Se ne vuoi sapere di più, contattaci!

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