Sommario
IA e E-learning: cosa potrebbe succedere?
Iniziamo dicendo che alcune piattaforme E-learning con l’Intelligenza Artificiale integrata esistono già e possono essere chiamate A.I. powered platforms o AI-powered tools in education.
Dato che potrebbe trattarsi di una grande innovazione, è opportuno fare una riflessione su cosa l’applicazione dell’IA all’E-learning possa comportare in termini di effetti e conseguenze; non solo per l’indotto della formazione online e tutti i portatori d’interesse, ma anche in generale per le persone, le piccole e medie imprese, le grandi aziende, le università, il comparto scolastico e la società in generale.
A fronte del cruciale impatto che l’IA sta avendo sulle nostre vite non è un caso che l’Unione Europea ha di recente approvato la legge sull’intelligenza artificiale, basata sui principi di trasparenza e di spiegabilità con il fine primo di tutelare diritti, e in particolare la privacy dei cittadini europei. Fatte queste premesse, entriamo, allora, nel dettaglio della tematica per scoprire quali scenari potrebbero verificarsi.
IA nell'E-learning: impatti e sfide
Il termine Artificial Intelligence fu coniato dal John McCarthy nel 1956 intendendo la Scienza e l’Ingegneria per la costruzione di macchine intelligenti. Oggi – prendendo una parte per il tutto – per l’opinione pubblica l’IA corrisponde principalmente ai sistemi di Large Language Models; modelli capaci di generare frasi, immagini e video, basandosi sui dati con cui sono addestrati o che in autonomia raccolgono sul web.
Occorre tener comunque conto che l’IA ha diverse branche e molte applicazioni; e considerando le conseguenze dirette che potrebbe avere sugli umani, come nella medicina o nell’aviazione civile, capiamo che affidare a “macchine intelligenti” scelte e previsioni può costituire dei rischi. Anche per l’E-learning, settore che per definizione si nutre di nuove tecnologie digitali, è necessario procedere con la massima cautela, considerando sempre cosa possa essere demandato alle macchine e cosa invece sia opportuno tenere sotto l’azione e la responsabilità diretta degli umani.
Quale può essere quindi l’impatto dell’IA sull’E-learning, chi la utilizzerà e quale potrà essere il ruolo delle piattaforme?
IA nell'E-learning: scenari e sviluppi
L’obiettivo dell’E-learning consiste nell’organizzare, erogare online e facilitare l’apprendimento delle persone. Finora si è parlato di tecnologie di apprendimento, o ancor meglio di tecnologie per l’apprendimento, di strumenti e ambienti, ma nel nostro caso può essere utile iniziare a parlare di sistemi intelligenti per l’apprendimento o di facilitazione intelligente dell’apprendimento. Il loro sviluppo pone al vaglio diversi scenari, la rilevazione di opportunità e potenzialità, ma anche la valutazione dei rischi, andando a inquadrare il fenomeno emergente con un approccio misurato e critico e soprattutto ponendosi con un principio di cautela.
Una riflessione su questi elementi, da parte di esperti e professionisti dell’E-learning, può sicuramente orientare meglio i clienti e i portatori d’interesse come docenti, formatori e informatici nel fare scelte vincenti e consapevoli. Oltre gli scetticismi o gli entusiasmi verso l’IA, nel medio e lungo termine, infatti, si potrebbe migliorare la modalità d’erogazione dei corsi con impatti postivi sull’intera formazione.
La declinazione dell’IA nell’E-learning va pertanto affrontata tenendo conto di diversi aspetti:
- l’impatto sull’esperienza dell’utenza;
- le conseguenze nella progettazione delle piattaforme e dei corsi;
- quali possano divenire possibili requisiti a seconda del tipo di erogazione;
- come diversi tipi di IA possano essere integrati in modo diverso;
- le diverse esigenze e i differenti contesti.
Applicazioni potenziali
Integrare chat bot e assistenti virtuali nelle piattaforme permetterebbe agli utenti di recuperare informazioni in modo più semplice e gestire probabilmente meglio il loro tempo e l’attenzione. Inoltre, l’integrazione dell’IA nei corsi online permetterebbe di erogare contenuti e attività a misura di utente, rispettando non solo i suoi tempi, ma anche favorendo l’applicazione di diversi metodi d’apprendimento come la gamification.
In riferimento all’E-learning possiamo quindi pensare all’IA come a uno strumento che permette di “liberare” l’apprendimento online, di organizzarlo e ingegnerizzarlo, personalizzandosi in base alle esigenze del singolo. Progettare E-learning con l’IA significa affrontare la questione non solo come un problema di qualità o come miglioramento dell’Instructional Design. L’integrazione, infatti, apre a nuove possibilità in grado di considerare contemporaneamente fattori a più variabili, che difficilmente progettisti o docenti possono contemplare in poco tempo per un alto numero di fruitori.
- L’IA potrebbe occuparsi di seguire i singoli utenti nel proprio percorso esperienziale dell’apprendimento andando a informare circa i punti di forza e di debolezza rispetto a quanto appreso e circa gli obiettivi personali; tenere traccia anche qualitativa di quanto e come si apprende.
- Si può ipotizzare che l’IA possa generare direttamente all’interno dei corsi erogati e su misura per ciascun utente contenuti ad hoc, anche multimediali e interattivi, fino a esperienze immersive e di simulazione.
- In una chiave più ampia e avendo accesso a certi dati, l’IA potrebbe dare risalto alle competenze già acquisite e ai traguardi formativi della persona. Pensiamo a un lavoratore di una azienda, o a uno studente universitario che debba decidere circa i futuri sbocchi professionali; immaginiamo la possibilità di costruire un Lifelong Learning personalizzato in base alle esigenze formative e ai traguardi professionali di ciascuno, segnalando corsi e opportunità.
- l’IA potrebbe segnalare altri colleghi di corso o della piattaforma che hanno con l’utente caratteristiche simili, mettendoli in contatto con il fine di creare gruppi di discussione e di approfondimento sui contenuti, sulle problematiche e sui percorsi disponibili.
Tutte possibilità che per certi versi potrebbero mettere in discussione il ruolo del docente o del tutor, con il rischio in extremis di sostituirli. Questa preoccupazione si diffonde, spesso, ogniqualvolta entra in gioco una nuova tecnologia. Non è detto, però, che si registrino in automatico risvolti negativi; come non lo è stato, ad esempio, l’avvento di Internet per la formazione. Si pensi allora alla possibilità di un docente di essere affiancato da un assistente virtuale, in grado di segnalare problematiche, suggerire soluzione, creare contenuti e verifiche sulla base della programmazione didattica.

Dalla formazione scolastica a quella aziendale: i vantaggi e le criticità dell’IA nell’E-learning
Sulla base di quanto ipotizzato, è opportuno riflettere sul grado di capacità e autonomia delegata alla macchina e la conseguente responsabilità di quanto viene erogato per essere utilizzato nell’apprendimento e nella valutazione di persone.
Scuola
L’impatto nel comparto dell’istruzione pubblica e privata può essere certamente grande ma vanno stabilite regole e formati i docenti a un utilizzo consapevole ed efficace in base alle caratteristiche delle discipline, la tipologia di studenti, i programmi di studio, le disponibilità di fondi, fino a comprendere da subito e bene quali potrebbero essere i possibili utilizzi e gli eventuali abusi.
In merito alle direttive che il MIUR vorrà applicare, l’attenzione va sicuramente concentrata sulla formazione dei docenti e sull’inclusione dell’IA come materia in aula al pari della Cittadinanza Digitale ma vanno anche esplorate le applicazioni come strumento/ambiente di lavoro per l’apprendimento. Sicuramente il Prompt Engineering e l’A.I. Whispering sono importanti ma l’IA può fare molto altro, anche in relazione a metodologie di apprendimento che devono ancora emergere in contesti CHI (Collective Hybrid Intelligence) e cioè di interazione collettiva di persone con intelligenze artificiali.
Università
Per le università gli scenari sono differenti. Innanzitutto, perché l’offerta formativa si sta polarizzando tra università in presenza e online. È facile, quindi, ipotizzare che le piattaforme E-learning possano erogare servizi integrati all’IA più per corsi di laurea online che per quelli in presenza. Ad ogni modo, non vanno trascurati vantaggi e innovazioni per quest’ultimi; così come per quelli in modalità blended, flipped o per la semplice archiviazione dei materiali. Qui occorrerebbe entrare nel merito del dibattito sulla competitività degli atenei e sul conseguente possibile valore aggiunto costituito dall’adozione dell’IA nella didattica, e se, tale utilizzo, sarà integrato in piattaforme per l’erogazione di corsi, attività e risorse.

Pubblica amministrazione
Nella Pubblica Amministrazione, la “digital transition” che include anche l’adozione dell’IA, sembra essere già in corso a livello centrale e periferico. Le implicazioni saranno sicuramente molteplici e riguarderanno anche la formazione. Sempre più servizi, infatti, integreranno l’IA con la conseguente necessità di formare i dipendenti delle amministrazioni pubbliche a servirsene.
Un possibile utilizzo potrebbe già essere integrato in fase di assesment o development delle competenze del personale; di coprogettazione dei servizi con l’utenza; di orientamento nella formazione online rispetto al fabbisogno formativo o delle capacità individuali di chi già lavora nei ministeri, nelle regioni, nei comuni.
Azienda
Abbiamo lasciato la formazione nel settore produttivo per ultima proprio perché – forse – è l’argomento più interessante, dato che la rivoluzione dell’IA riguarda anche i prodotti, oltre che i servizi. La nuova formazione online intelligente, dunque, potrebbe innestarsi durante le fasi produttive, sempre più basate su logiche data driven. In questo scenario, diventa facile ipotizzare che le piattaforme E-learning possano a breve “simulare” e far fare esperienza di quanto avvenga durante la produzione; proprio perchè digital twins, realtà virtuale o mista lo permettono ampiamente. Inoltre, i dati ricavati dai processi produttivi e organizzativi fornirebbero informazioni in tempo reale per i corsi di formazione e aggiornamento. Si pensi, ad esempio, a tematiche utili come la sicurezza sul lavoro, alla diffusione di nuove skills, al trasferimento di conoscenza e best practices in uno specifico contesto aziendale.
Per quanto riguarda la progettazione e creazione di contenuti, l’A.I. Assistant, integrata in alcune piattaforme E-learning, permetterebbe di generare un syllabus e organizzare un corso con diverse unità dotate di titolo, descrizione e obiettivi. Non da meno, suggerire attività, nonché generare materiali da inserire, basandosi su alcuni parametri ben specifici.
Tuttavia, ne consegue il rischio di un potenziale impoverimento e una possibile omologazione dell’organizzazione dei contenuti, delle forme di presentazione, con presenza di glitch ed errori che esperti e docenti dovrebbero controllare prima dell’erogazione. Occorre, perciò, valutarne la qualità e l’utilità, ma è certo che la modalità potrebbe generare corsi concorrenziali e indurre a rivedere schemi e fasi di sviluppo proprie delle metodologie dell’Instructional Design adottate finora.
Per la qualità, la valutazione e il benchmarking, l’IA potrebbe, inoltre, tornare utile non solo nel confrontare prodotti e potenzialità per l’E-learning, ma anche per aderire meglio ai requisiti di sistema propri degli ISMS [1], previsti per le piattaforme. Sicuramente l’intelligenza artificiale porterà delle novità, soprattutto rispetto ad alcuni acquis di cui le aziende si devono dotare per ottenerla. In particolare, per effettuare la valutazione dei rischi e implementare controlli richiesti, sviluppare la documentazione di gestione, condurre audit con monitoraggi e controlli, ma anche per prevedere corsi di formazione.
[1] Un ISMS (Information Security Management System) è un sistema che include processi, documentazione, tecnologie e esperti per la gestione dei rischi informatici ed è previsto per la certificazione ISO 27001.

IA e E-learning: tra rispetto della privacy e miglioramento continuo
Come abbiamo visto finora, i potenziali vantaggi dell’IA nell’E-learning sono notevoli ma c’è un elemento che non possiamo tralasciare: la privacy dei dati. I Learning Analytics (LA) rappresentano degli elementi assai utili sia per comprendere il comportamento dell’utenza in piattaforma ai fini dell’apprendimento sia per migliorare i corsi e la loro erogazione. Integrando l’IA nelle piattaforme, i LA potrebbero andare a costituire dei data lakes per generare migliori risorse, attività, forme di valutazione e di feedback, creati su misura per il singolo utente, potenziandone l’apprendimento senza l’intervento umano. Con una grande mole di dati a disposizione, l’apprendimento potrebbe essere facilitato da contenuti immersivi e interattivi, creati ad hoc per offrire esperienze, anche in simulazione virtuale ad alta fedeltà, di cui l’utente potrebbe circondarsi.
La privacy dei dati rappresenta comunque una questione da dover affrontare per garantire la tutela degli studenti, dei lavoratori e, più in generale, di tutti i cittadini. Certo è che il miglioramento delle piattaforme open source, gestite da communities, sarebbe facilitato se i dati sui loro utilizzi fossero pubblici. Forse la loro anonimizzazione potrebbe essere la strada per rispettare la privacy e al contempo fornire all’IA grande materiale a livello globale per migliorare e adattare strutture e contenuti utili agli utenti. Una possibile soluzione potrebbe essere un’evoluzione delle Risorse Didattiche Aperte (OER), messe regolarmente a disposizione di docenti e formatori perché provviste di idonee licenze per la libera condivisione e riutilizzo.
Tuttavia, rimane ancora aperta una questione. Come anticipato da Nick Bostrom cosa succederebbe se l’IA fosse messa nelle condizioni di automigliorarsi, legittimando la sua autonomia e mettendola in paragone a quella degli esseri umani?
A ciò aggiungiamo che il cosiddetto “Internet degli Agenti”, cioè la collaborazione intelligente tra più sistemi artificiali, costituisce uno scenario sempre più prossimo e possibile. L’utente sarebbe, quindi, circondato da diverse funzioni e risorse, contemporaneamente in collaborazione tra loro, ma di cui – forse – non avrebbe controllo. Nel caso dell’apprendimento non si tratterebbe più di una piattaforma per utenti che apprendono, ma di una rete intelligente globale a supporto di chi deve formarsi o aggiornarsi in base ai propri obiettivi.
A questi scenari, si aggiunge l’ipotesi della Superintelligenza di Tim Urban e dei conseguenti rischi che avrebbe per la didattica e la formazione. I suoi effetti negativi potrebbero inficiare non solo sulla qualità dei corsi ma anche sui contenuti e sulle informazioni comunicate agli utenti (si potrebbe chiamare Deepfake learning), diventando così fuori controllo alle persone, agli enti e alle agenzie preposte al trasferimento delle conoscenze.
E-learning e Intelligenza Artificiale: etica, controllo e sviluppo
A questo punto, quali soluzioni adottare per affrontare eticamente e con opportune misure questi rischi, salvaguardando però la qualità e l’efficacia dell’IA nell’E-learning?
Possiamo rispondere richiamando le stesse strategie presentate da Bostrom in termini di controllo sulle capacità, addestramento ai valori etici, limitazione nel mondo reale delle applicazioni e di priorità delle esigenze delle persone fisiche.
Agli occhi di chi scrive, il ruolo di esperti e professionisti umani deve rimanere fondamentale e insostituibile anche negli scenari futuri finora immaginati. Alla base dell’E-learning c’è, infatti, la preziosa attività di progettazione e sviluppo, svolta da numerose persone. Di certo la sua integrazione con l’IA non può, quindi, configurarsi come un’alternativa, quanto piuttosto, come un’integrazione o un’estensione del lavoro svolto nelle aule scolastiche, universitarie e di formazione. Proprio per la sua capacità di includere facilmente metodi e tecnologie innovative, l’E-learning costituisce, anche nel caso dell’IA, un esempio per riflettere sulla didattica e sull’apprendimento, in un periodo di transizione e di grandi cambiamenti, valutando così la capacità di raggiungere nuovi traguardi di ricerca e applicazione.