Sommario
Formazione aziendale: partiamo dai dati in Italia
Secondo l’indagine di Enzima12, in Italia il 39,3% della popolazione adulta è coinvolto in attività formative; di questa fetta di popolazione, circa il 40% è composta da persone tra i 25 e i 34 anni.
Inoltre, secondo quanto emerso dall’indagine di Polimi, tra il 2021 e il 2022 il tempo dedicato alla formazione sarebbe aumentato di circa il 30% (passando da 12,4 FTE a 19 FTE[1]). Con un conseguente aumento della consapevolezza, da parte delle aziende che hanno deciso di investirvi, dei grandi benefici e vantaggi che la formazione aziendale può portare al personale a all’azienda stessa.
Tra le varie possibilità di investimento formativo è l’Upskilling a venire considerato più importante (dal 96,9% del campione del report di Enzima12), seguito a ruota dal Reskilling e da tutti i percorsi di formazione indirizzati all’innovazione.
[1] FTE significa “Full Time Equivalent” (ovvero “Equivalente di un full time”) e si tratta di una misurazione che serve a indicare quanto tempo richiede una determinata attività, usando come unità di misura l’impegno di X lavoratori con un contratto a tempo pieno. In questo caso specifico, quindi, dire che nel 2021 il tempo dedicato alla formazione era di 12,4 FTE significa che il tempo complessivo annuo che le aziende campione hanno investito nella formazione è stato pari all’effort di un anno di dodici lavoratori a tempo pieno.
Formazione aziendale: perché è importante
Parlando di importanza della formazione aziendale, risulta immediato pensare alle opportunità di crescita personale che vengono offerte al singolo lavoratore; una crescita che si riflette poi sui team di lavoro e sull’azienda, migliorandone la produttività. Oltre a questo, però, non si può non considerare il valore che i dipendenti attribuiscono alla formazione e all’impatto che quest’ultima può avere sulle proprie esperienze lavorative e personali.
Da un’indagine effettuata da Randstad (il Randstad Workmonitor 2024), infatti, il 79% del campione intervistato ritiene “formazione e sviluppo” un fattore rilevante per la propria vita lavorativa (e solo il 6% non lo ritiene importante). Ma non solo: un 10% del campione intervistato ha indicato il mancato investimento sulla propria formazione e sulla propria crescita professionale come una causa sufficiente per lasciare il posto di lavoro.
Formazione aziendale: definizione
Se stai leggendo questo articolo c’è un’altissima probabilità che tu sappia già di cosa si sta parlando, ma prima di approfondire è bene iniziare a parlare di formazione aziendale dalla definizione. Quando si parla di “formazione aziendale” si intende il processo di trasmissione di contenuti, conoscenze e competenze al personale di un’azienda (sia dipendenti, sia manager, a seconda dell’obiettivo del corso), per volontà dell’azienda stessa.
Formazione interna aziendale: a chi è rivolta
Generalizzando, è possibile affermare che il target della formazione interna aziendale siano i dipendenti, tuttavia è bene specificare che questo può essere diviso in tre sottocategorie. Vediamole insieme:
- I nuovi assunti, per i quali la formazione si concentra principalmente sulla fase di onboarding, ovvero l’inserimento delle nuove risorse in azienda, e che riguarda tematiche come l’orientamento, le policy, la intranet, il ruolo che le new entry dovranno rivestire e gli obiettivi;
- I dipendenti, a cui possono essere rivolti, per esempio, corsi sui nuovi prodotti e servizi, aggiornamenti sulle normative, sulla sicurezza, sulla corretta condotta in ufficio o sulle soft skills;
- I manager, target dei corsi sul project management, sulla comunicazione o, di nuovo, sulle soft skills.
Ovviamente, questa diversificazione del target richiede molta attenzione in fase di pianificazione del corso, andando a evidenziare fin da subito gli obiettivi che si vogliono raggiungere, gli utenti che ne fruiranno e le competenze che si vogliono sviluppare.
Formazione aziendale: obiettivi
La formazione aziendale ha obiettivi molto chiari e definiti: primo tra tutti quello di permettere alle persone di un’azienda di apprendere maggiori conoscenze e competenze, accrescendo la propria consapevolezza e la propria autonomia nella gestione delle mansioni.
Anzi, soprattutto in un periodo storico come questo in cui il mercato del lavoro e gli sviluppi tecnologici cambiano repentinamente, è fondamentale investire nella formazione dei propri collaboratori. Solo così, verranno messi nelle condizioni di essere preparati, aggiornati e pronti ad affrontare le nuove sfide del settore aziendale di riferimento e, di conseguenza, i competitor.
Un team al passo con i cambiamenti oltre a migliorare le performance aziendali, dà vita a un ambiente di lavoro positivo, in cui ogni persona si sente coinvolta e apprezzata. Sapere di avere le competenze giuste per affrontare nuove sfide rafforza la fiducia e il senso di appartenenza, elementi fondamentali per lavorare con maggiore serenità e motivazione, contribuendo così a costruire una cultura aziendale solida e orientata alla crescita.
Piano di formazione aziendale: come introdurlo
Lo strumento migliore per una strutturazione efficace della formazione all’interno di un’azienda è il Piano formativo aziendale. Perché sia realmente efficace, però, non è possibile applicare uno stesso piano di formazione a più realtà; al contrario, è fondamentale che ciascuno sia pensato e progettato specificamente per una data azienda e per le sue persone, seguendo gli obiettivi che la stessa si è posta.
Ma come strutturare un piano di formazione aziendale realmente efficace? Ne abbiamo parlato in un nostro precedente articolo: “Piano formativo aziendale: a cosa serve e perché è fondamentale”, ma vediamo in sintesi le principali attività da seguire:
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Definizione degli obiettivi e analisi dei bisogni
La definizione degli obiettivi è il punto di partenza essenziale per costruire un piano di formazione aziendale efficace. Questo passaggio può avvenire solo dopo un’accurata analisi dei bisogni formativi dell’organizzazione, utile non solo per identificare le competenze da sviluppare, ma anche per stabilire i KPI (Key Performance Indicator). I KPI permettono di monitorare in modo puntuale i risultati raggiunti e misurare l’efficacia del piano di formazione. In questa fase, inoltre, viene individuato il target del piano formativo, ovvero le figure professionali a cui sarà destinato. -
Progettazione del piano di formazione
Una volta definiti gli obiettivi e i KPI, si procede con la progettazione vera e propria. I punti da chiarire in partenza sono:- L’intervallo temporale entro cui si prevede di valutare i risultati della formazione, così da poter pianificare le attività in modo strategico.
- La strutturazione vera e propria del corso. In altre parole, sarà unitario, ovvero identico per tutta l’azienda, oppure personalizzato in base a reparti, livelli gerarchici o specifiche figure professionali?
- Le modalità e il canale di erogazione dei corsi, che prevedono una formazione in presenza, ideale per attività che richiedono un’interazione diretta e un confronto immediato; una formazione digitale tramite piattaforma LMS, perfetta per garantire flessibilità e tracciabilità del percorso di apprendimento; oppure una modalità blended, che combina i vantaggi della formazione tradizionale con quelli offerti dalle soluzioni digitali, offrendo così un’esperienza formativa completa ed equilibrata.
- La selezione dei contenuti, che devono essere coerenti con gli obiettivi prefissati e organizzati in modo che risultino chiari e funzionali al percorso formativo. In questa fase si progetta anche l’architettura generale del piano, comprensiva del sistema di tracciamento delle attività formative svolte da ogni singolo utente, fondamentale per una corretta valutazione a posteriori.
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Produzione e sviluppo dei contenuti
Una volta completata la fase di progettazione, si avvia la produzione dei contenuti formativi. Questo processo coinvolge diverse figure professionali, tra cui Subject Matter Expert (SME), Instructional Designer, sviluppatori, grafici, speaker e formatori d’aula. Ogni contenuto deve essere sviluppato con l’obiettivo di facilitare l’apprendimento e garantire un’esperienza formativa efficace per gli utenti. Dopo la produzione, i contenuti vengono caricati sulla piattaforma LMS o resi disponibili per l’erogazione in presenza, a seconda del canale di erogazione scelto. Gli utenti seguiranno i corsi in base al percorso formativo a loro destinato.
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Erogazione e monitoraggio
Durante l’erogazione del piano di formazione aziendale è fondamentale un monitoraggio costante per assicurarsi che gli obiettivi vengano progressivamente raggiunti. Nel caso della formazione digitale, il tracciamento avviene tramite la piattaforma LMS, che registra le attività svolte da ogni utente e fornisce dati utili al monitoraggio del progresso. Per i corsi in presenza, invece, il monitoraggio viene effettuato attraverso assessment, survey e valutazioni finali. Questo controllo continuo permette di individuare eventuali criticità e apportare miglioramenti in corso d’opera.
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Valutazione finale
La fase conclusiva consiste nella valutazione del piano formativo, effettuata sulla base dei dati raccolti durante l’erogazione. L’analisi dei risultati consente di misurare l’efficacia del piano di formazione aziendale e il suo impatto concreto sui learner, fornendo indicazioni utili per le future iniziative formative.
Tecniche di formazione aziendale
Oggi le organizzazioni possono ricorrere a diverse tecniche di formazione aziendale per i dipendenti. Tra le principali tecniche e metodologie, possiamo sicuramente seguire la suddivisione per macroaree per la formazione aziendale professionale.
- Formazione d’aula
- Formazione online
- Blended Learning
Formazione aziendale in aula
Definita anche “formazione tradizionale” o “in presenza”, la formazione in aula rappresenta sicuramente una delle più consolidate tecniche di apprendimento.
Si tratta di una modalità che prevede la presenza di una figura che svolge un ruolo di docenza, o facilitazione, nei confronti di uno specifico gruppo di partecipanti e in funzione alle loro esigenze di apprendimento.
Tra i principali vantaggi della formazione aziendale professionale in aula, possiamo sicuramente citare tutti i benefici di un incontro in presenza, come la possibilità di creare empatia, di adattare l’andamento dell’aula in base alle domande e alle argomentazioni che possono emergere tra i partecipanti. In generale, offre un buon livello di personalizzazione, sempre basato, però, sull’analisi dei bisogni del gruppo. La formazione aziendale in aula, inoltre, si presta a molteplici momenti di esercitazione attraverso simulazioni in presenza e Role Play.
Pur mantenendo un alto livello di efficacia, tuttavia, specie negli ultimi anni, è emerso qualche “contro” per controbilanciare la lista dei “pro”.
Tra i principali limiti della formazione aziendale in aula si colloca la questione dei costi, sia lato azienda sia lato partecipanti, relativi agli spostamenti, al compenso dei docenti, agli spazi fisici in cui svolgere la formazione aziendale.
Un altro limite sempre più evidente è che la qualità di tale formazione è fortemente legata alla preparazione del docente, nonché alla specifica performance in ogni singola lezione
Tra i “contro” citiamo anche il limite numerico: le aule hanno sempre un numero massimo di partecipanti, oltre il quale verrebbe meno l’efficacia dell’esperienza di apprendimento.
Formazione aziendale online
Per formazione aziendale online si intende una modalità di apprendimento, nonché di sviluppo di nuove competenze in azienda, grazie al supporto di piattaforme e strumenti online. Da qualche anno ormai, gli strumenti della formazione aziendale online affiancano, o sostituiscono, quelli della formazione d’aula.
Di pari passo con l’innovazione e la disponibilità tecnologica, nelle aziende sempre più di frequente i momenti di apprendimento dei dipendenti sono popolati da:
- Corsi di formazione online;
- Condivisione di idee e soluzioni nelle chat delle intranet aziendali;
- Fruizione di video tutorial per apprendere o affinare una modalità di lavoro;
- Fruizione di podcast per approfondire o informarsi su trend e sviluppi di settore;
- Quiz di autoapprendimento;
- Aule virtuali;
Il primo evidente vantaggio della formazione aziendale online riguarda la flessibilità in termini di spazio e tempo, nonché l’abbattimento dei costi di spostamento e spazi fisici da affittare.
Anche al livello metodologico i benefici non sono da meno: basti pensare che le molteplici funzionalità delle piattaforme consentono il monitoraggio dell’esperienza utente, nonché la tracciabilità dei risultati, un aggiornamento senza limiti in funzione delle esigenze specifiche. Definita anche formazione a distanza, questa modalità è sempre più destinata ad affiancare quella tradizionale d’aula.
Formazione aziendale online sincrona
La formazione aziendale online sincrona consiste in una modalità di erogazione dei contenuti che prevede l’interazione tra docente e partecipanti in tempo reale. Ne sono un chiaro esempio le aule virtuali, i webinar, le videoconferenze.
Il principale vantaggio di questa modalità di formazione aziendale è proprio nella sua natura sincrona. I partecipanti infatti possono intervenire, chiedere o dare un feedback immediato al docente, chiedere chiarimenti o dettagli sull’argomento trattato. L’immediatezza con cui il learner può partecipare incide molto positivamente sull’apprendimento che è concentrato e coinvolgente.
Tra i principali limiti della formazione online sincrona, tuttavia, possiamo sicuramente considerare la mancanza di flessibilità. I corsi online in modalità sincrona, infatti, hanno una data e un orario definito, pertanto, se il partecipante non può essere presente in quel momento, perde la sessione. Come già visto per la formazione in aula, anche in questo caso la qualità della formazione è strettamente legata alle competenze e allo stile di docenza del trainer.
Formazione aziendale online asincrona
Per formazione aziendale online asincrona si intendono tutti i momenti di apprendimento in azienda che non si svolgono allo stesso tempo. Parliamo quindi di esperienze di apprendimento a cui i learner possono accedere in momenti diversi, connettendosi e facendo il login con la propria utenza. La formazione aziendale online asincrona è strutturata per far sì che il learner sia autonomo nella gestione della propria formazione. Per questo motivo, infatti, il contenuto della formazione asincrona è digitale, scaricabile da internet oppure caricato su una piattaforma dedicata.
Un primo, indiscusso, vantaggio della formazione aziendale online asincrona sta proprio nella gestione autonoma dell’esperienza di apprendimento da parte dei partecipanti, che possono godere di una piena indipendenza senza vincoli di orario e luogo. Un altro notevole vantaggio è che non vi è limite al numero di partecipanti coinvolti nell’esperienza di apprendimento, così come non vi è limite alle modifiche che si possono apportare in funzione di un aggiornamento, ad esempio.
Di contro, un limite della formazione aziendale asincrona potrebbe essere la mancanza di momenti di confronto con gli altri partecipanti e con il docente, tuttavia, è possibile condividere l’esperienza in spazi virtuali dedicati, come chat o forum.
Un altro piccolo “contro” della modalità asincrona è la non sempre scontata capacità dei learner di autogestirsi nel percorso di apprendimento. Tuttavia, le possibilità offerte dall’E-learning sono molteplici e spesso supportano il learner/utente anche nella gestione della propria esperienza formativa.
Pensiamo, ad esempio, alla suddivisione in micro-unità offerta dal microlearning; o ancora alla possibilità di fruire i materiali in formati diversi (video, testo, immagini, audio) che rendono più dinamica l’esperienza e più facile l’autogestione nella formazione.
Ricordiamo che queste due modalità possono fondersi ed essere applicate, ora l’una ora l’altra, in momenti diversi dell’esperienza di formazione online aziendale.
Formazione mista: Blended Learning
Ricordiamo che per Blended Learning si intende uno specifico approccio metodologico che integra formazione in aula ed E-learning.
Il Blended Learning nasce dall’esigenza specifica di personalizzare sempre di più i percorsi di apprendimento, sfruttando il potenziale di una formazione mista. Non è detto, infatti, che la formazione in aula e l’E-learning debbano essere applicati nella loro assolutezza. L’efficacia, talvolta, è proprio nella mescolanza che meglio può rispondere a esigenze molteplici ed eterogenee.
L’alto livello di personalizzazione è dunque il primo visibile vantaggio del Blended Learning: ogni learner può contare sul suo personale pacchetto di combinazioni. Il binomio aula – E-learning consente alla formazione in aula di avvalersi di strumenti digitali per supportare i contenuti; e all’E-learning di contare sull’intervento di un docente che possa approfondire i contenuti fruiti in digitale e proporre simulazioni e Role Play in presenza, oppure che possa chiarire dubbi e accogliere/dare feedback .
Questa premessa rende ostica l’individuazione di un limite del Blended Learning. Trattandosi della fusione di due metodologie, gli svantaggi possono essere quelli attribuibili a ciascuna di esse; e dosandole correttamente è possibile sfruttare i vantaggi di ciascuna delle due per annullare i rispettivi svantaggi. Questo conduce alla ovvia conclusione che è proprio nella mescolanza il punto di superamento di eventuali limiti.
Corsi di formazione aziendale
Non si hanno dubbi sul ruolo fondamentale dei corsi di formazione aziendale per la produttività e la crescita delle professionalità nelle organizzazioni. Possiamo affermare che la formazione aziendale sia il canale più importante di valorizzazione e potenziamento del capitale umano.
La formazione aziendale è regolamentata dall’art.37 della Legge D.lgs 81/2008 che sancisce l’obbligo di formazione dei lavoratori in azienda in materia di sicurezza e salute, finalizzati alla prevenzione degli infortuni sul posto di lavoro.
Quindi possiamo affermare che i corsi di formazione aziendale si distinguono, intanto, in corsi di formazione aziendale obbligatoria e corsi di formazione aziendale non obbligatoria.
Corsi di formazione aziendale obbligatoria
I corsi di formazione aziendale obbligatoria sono regolamentati dal Testo Unico sulla sicurezza del già citato D.Lgs 81/2008. Il decreto prevede l’obbligo di partecipazione da parte dei dipendenti a corsi di formazione per sviluppare:
- Competenze utili affinché possano svolgere in sicurezza le mansioni in azienda;
- Competenze utili all’identificazione, alla riduzione, alla gestione dei rischi.
Tra i principali, e più diffusi, corsi di formazione obbligatoria possiamo citare:
- Corsi di formazione specialistici, legati ai ruoli e alle responsabilità ricoperti in azienda;
- Corsi di aggiornamento per cambio ruolo o mansione;
- Corsi per un utilizzo corretto e sicuro di attrezzature, macchinari, impianti, sostanze, dispositivi ed elementi di protezione individuale;
- Corsi sulla salute e sicurezza sul lavoro.
La lista fornita rappresenta un esempio e non è esaustiva. Questa tipologia di corsi di formazione si svolge in orario di lavoro, ed è a carico del datore di lavoro. Alcuni di questi corsi sono svolti in presenza, altri online.
Corsi di formazione aziendale non obbligatoria
I corsi di formazione aziendale non obbligatoria, non sono regolamentati da leggi dello Stato, ma gestiti e organizzati dai datori di lavoro o dagli HR.
A partire dunque dall’analisi dei bisogni formativi, i titolari o gli HR possono agire in autonomia o chiedere l’intervento di un’azienda esterna per essere supportati nella programmazione e nell’erogazione dei corsi. L’esigenza formativa, tuttavia, può nascere anche dal singolo dipendente che può scegliere di acquisire o aggiornare competenze per lo svolgimento delle sue attività.
Nel catalogo MOOCCA, noi di Frog Learning, abbiamo messo a disposizione un ricco ventaglio di corsi interattivi e coinvolgenti, per rispondere a molteplici esigenze di apprendimento. Il nostro contributo non si limita all’offerta formativa a catalogo, ma si estende al supporto nella fase di individuazione dei bisogni e soprattutto nella possibilità di personalizzare e modulare i corsi in funzione di specifiche esigenze.
Consulenza e formazione aziendale costituiscono un binomio spesso imprescindibile, che consente alle aziende di avvalersi del supporto di un partner esperto in tutta l’esperienza formativa, dalla progettazione ai singoli aspetti dell’esperienza utente.
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Conclusioni
Il vero cuore pulsante di un’azienda sono le persone che lavorano ogni giorno per permettere a essa di mantenere un ruolo competitivo sul mercato. In un contesto in costante evoluzione, dove mercati e tecnologie si trasformano rapidamente, investire nell’aggiornamento e nella formazione dei dipendenti è essenziale per garantire la crescita e la competitività di ogni azienda.
Allo stesso tempo, sono gli stessi dipendenti a ritenere fondamentale la possibilità di avere accesso a percorsi di formazione; crescere, acquisire nuove conoscenze e competenze, e perfezionare quelle di cui sono già in possesso, danno loro un senso di gratificazione che si traduce in sentimento di appartenenza, dedizione e volontà di crescita, per sé stessi e per l’azienda.
Domande frequenti - FAQ
Chi fa formazione nelle aziende?
La formazione nelle aziende viene pianificata ed erogata da una figura specifica, il “formatore”, che può essere interno all’azienda oppure esterno; nel secondo caso si tratta di un esperto di formazione che lavora per una società di consulenza.
Quali sono gli obiettivi della formazione?
Il compito della formazione è di fornire ai dipendenti di un’azienda nuove capacità e conoscenze; questo permette loro di migliorare la produttività sul lavoro e crescere dal punto di vista professionale e umano.
Come fare formazione aziendale?
Per fare formazione aziendale è necessario creare dei percorsi che comunichino i contenuti e le competenze necessari ai lavoratori. Si comincia con l’analisi dei bisogni, step imprescindibile per capire e scegliere come fare formazione aziendale. Si tratta di un’attività preliminare volta a individuare gli obiettivi formativi dell’azienda, cui segue una fase di progettazione dell’intero percorso; durante la fase di progettazione si definisce se si tratterà di un corso in presenza, in modalità E-learning o in modalità Blended. Successivamente, si passa alla fase di erogazione, ovvero quella durante la quale i learner fruiscono del corso. Si conclude, infine, con la fase di valutazione, sia degli utenti sia del corso.
Quali sono i corsi di formazione più richiesti?
Considerato il modo in cui sta evolvendo il mondo del lavoro, e quali sono i trend lavorativi del momento, i corsi di formazione aziendale su cui si investe maggiormente:
- Corsi sulle Hard skills legate al ruolo ricoperto in azienda;
- Corsi di aggiornamento e upskilling;
- Corsi sulla sicurezza in azienda;
- Corsi sulle Soft skills;
- Corsi sulla Cybersecurity;
- Corsi su IA e nuove tecnologie.
Chi è responsabile della formazione?
Il responsabile della formazione è una figura professionale interna alle aziende che si occupa della stesura del piano formativo aziendale e della definizione dei bisogni formativi dell’azienda. Oltre a questo, collabora con il dipartimento HR per la selezione delle figure responsabili alla formazione in azienda (sia esperti di contenuti, sia professionisti della formazione).
Fonti
Formazione e lavoro: la situazione in Italia. Rapporto 2023 – Enzima12 – Vai al report
CEC – Corporate Education Community. Rapporto di ricerca 2023 – Polimi Graduate School of Management – Vai al report
Randstad Workmoitor 2024 – Vai al report